Si tratta di una via alpinistica da non sottovalutare.
Notevole sviluppo e dislivello, la via è abbastanza continua sul II. Ci sono numerosi passaggi di III e III+ non banali. Dove sono presenti le corde fisse sono passaggi anche di forza. Nella parte alta ostici un corto camino molto stretto (non si passa con lo zaino) ed una placca (forse sono andato fuori via) particolarmente liscia che lambisce il IV.
La via segue una serie di canali dove è presente acqua. Questa bagna la roccia rendendo MOLTO insidiosi diversi passaggi (ad esempio il traverso sul muro iniziale). Ci sono dei fittoni che si svitano con un dito…. e invece talvolta spit e cordoni in buono stato (anche le fisse in buono stato).
Oltre all’acqua è spesso presente brecciolino e dove la roccia è buona e compatta NON è proteggibile ed in più è spesso marmorizzata da acqua e passaggi.
NON SOTTOVALUTARE questa via che in generale è lunga, faticosa e sebbene le difficoltà arrampicatorie non siano mai alte, richiede molta esperienza. Meglio portare uno spezzone.
Discesa per la via Cieri fattibile anche se faticosa (non bisogna propriamente disarrapicare anche se pure qua si ridiscende in mezzo a canali). Cresta dal Prena all’Infornace molto panoramica. Qualche tratto attrezzato (corde e cavo di acciaio) non problematici. Attenzione sempre alla natura “sgretolosa” del versante che si presenta come una distesa di brecciolino. Se si scivola è difficile fermarsi…
Panorami incredibili. Un mare di calcare bianco che si rispecchia in una miriade di laghetti di acqua cristallina. Labirintico susseguirsi di canali e camini tra imponenti gendarmi, poi prati ed in in cresta.. il MARE! Vista stupenda sul Gran Sasso.
Consigliata ma mi sento di dire abbastanza pericolosa.
Sulla piana cavalli in libertà.. Che posto magico!
Fatta in solitaria.