- Accesso stradale
- In autobus a Donnas
Partito da Donnas e fatta la traversata su Pontboset, seguendo l’Alta Via 2 fino a Crest e poi a Pontboset: in pratica quello che avrei voluto fare a novembre e che, visto oggi, è decisamente fuori portata col terreno innevato.
E’ una tappa decisamente lunga e anche un po’ faticosa e, come riportato, da evitare dopo le piogge; oggi infatti, complice anche il disgelo e l’abbondanza d’acqua, il sentiero era decisamente scivoloso.
Il percorso alterna tratti di bella mulattiera lastricata a tratti, specie nei pascoli e vicino agli alpeggi, dove il sentiero è appena una traccia e si fa fatica a seguirlo; è sempre segnato ma a volte individuare due tacche consecutive è difficoltoso, specie nella rampa sotto il colle dopo i ruderi dell’ultimo alpeggio dove sono salito un po’ “a spanne”.
Il ripido pendio sotto il colle lato Retempio è ancora tutto innevato, disceso con ramponi fino a ritrovare i bolli del sentiero. Poi più nessuna difficoltà a scendere a Valsemma, al Santuario e infine al Crest. Dal Crest le paline con targhe azzurre indirizzano su sentiero a Pontboset evitando così l’asfalto, attenzione ai tratti con l’erba (e le ortiche) alta.
Sentiero con scarsa frequentazione, wilderness assicurata, scarso o nullo il panorama fino a Moillaz; quando però si apre la testata del vallone la vista è decisamente superba.
Un saluto alle due signore incontrate tra Montey e Donnes che, con sagome e vernice, segnavano il sentiero, e un grazie per il loro prezioso contributo a mantenerlo in vita.