- Accesso stradale
- Parcheggio 500 m prima di Saint Jacques
Saliti in giornata da Saint Jacques. Siamo partiti alle 4 dal parcheggio 500 metri prima del paese, lungo da attraversare prima di imboccare il sentiero vero e proprio. Nonostante il buio, abbiamo seguito senza difficoltà i numerosi cartelli e segnavia (n. 7) fino al rifugio Mezzalama. Per il rifugio Guide d’ayas abbiamo seguito ancora i segnavia n. 7 fino ad arrivare in vista al lago glaciale, dove abbiamo proseguito sui dossi montonati a valle del lago stesso, seguendo una serie di ometti, fino a guadare il torrente e raggiungere la faticosa pietraia finale per il rifugio delle Guide. Al ritorno, qui troveremo un’altra serie di ometti che permette di evitare la risalita sui dossi montonati, passando a valle degli stessi, e risulta più diretta per la discesa al Mezzalama.
Quando ripartiamo dal rifugio (dopo una meritata pausa più il tempo tecnico per attrezzare la cordata per il ghiacciaio) sono le 9.20. Diverse cordate sono già rientrate o sono sulla via del ritorno, altre stanno salendo davanti a noi, altre ce le ritroveremo ancora alle nostre spalle. A quest’ora il ghiacciaio è ancora ben rigelato. La traccia, che sale abbastanza morbida, è evidentissima. Rispetto a quella riportata sulla carta OpenTopoMap, nella parte iniziale passa un po’ più a Sud Est. Si attraversano diversi crepacci, ben chiusi, ad eccezione della terminale che si aggira con un tornante prima della rampa finale per l’attacco della via di roccia.
Pausa, riassetto della cordata per la via di roccia e partenza intorno alle 11. Il percorso non è di banale intuizione, ma, d’altro lato, fino al raggiungimento delle catene finali non è obbligatissimo… dettaglio importante dato l’elevato numero di cordate sul percorso (che comunque aiutano di individuare il percorso stesso). Per lo più noi abbiamo camminato sui detriti, affrontando di quando in quando qualche breve passaggio di arrampicata (max II) su roccia liscia ma solida. Giunti alle catene abbiamo avuto la fortuna di trovare “poco traffico” e siamo passati abbastanza in fretta. Dalla Madonnina la vista della cima è emozionante. La traccia è larga abbastanza da permettere l’incrocio delle cordate in salita e discesa. Ancora un ultimo sforzo e siamo in cima alle 12.20.
In discesa sulla via di roccia incontriamo ancora alcune cordate in salita verso la vetta. Rientriamo al rifugio delle Guide intorno alle 15. A quest’ora il ghiaccio ha un po’ mollato, a tratti è un po’ sfondoso e si intravedono alcuni buchi lasciati dalla gamba di qualcuno… Comunque, tante altre cordate arrivano nell’oretta di pausa che ci prendiamo al rifugio per riposare e far asciugare un po’ il materiale prima di ripartire.
Da qui, c’è “solo più” da camminare. Dopo la lunga pausa ci dirigiamo verso valle, ammirando il meraviglioso paesaggio che non avevamo potuto osservare all’andata a causa del buio.
Siamo alla macchina poco prima delle 20, soddisfatti di questa faticosa ma emozionante avventura.