- Accesso stradale
- posteggiato nel campeggio di Ailefroide
Salita in condizioni meteo sfavorevoli, ma di innevamento ancora splendide.
Effettuata la TRAVERSATA (descritta in parte nelle foto).
Abbiamo utilizzato una corda da 50 m per le 4 doppie che abbiamo incontrato (v. foto), tutte attrezzate ottimamente.
Il tratto su ghiacciaio occorre effettuarlo con visibilità ottima (tanti crepacci) e con attenzione.
Il giro non è banale ed è lungo. Occorre essere allenati per non patirlo.
Il traverso finale, pur non essendo particolarmente diffcile è molto esposto ed in alcuni tratti occorre proprio arrampicare (II- / II); non bisogna essere troppo stanchi (in discesa si percorrono 2600 m ca.)
Siamo partiti con l’idea di fare la traversata, ma il tempo sfavorevole ci ha fatto optare per il rientro dalla vetta (raggiunta tra nuvole sfreccianti e notevole freddo) verso il ref. du Pelvoux. Grazie ad una guida alpina italiana che opera negli Ecrins Roberto ed io insieme ad altre 3 cordate ci lasciamo tentare dalla sua iniziativa di proseguire lo stesso per la travrsata. Idea vincente. Dopo circa 20′ di discesa con scarsa visibilità si è cominciato a vedere qualcosa; la gita è terminata alle 15:00 all’auto con un sole splendente e tanta soddisfazione.
Ho inserito 2 tracce GPS: una con la salita per il couloir coolidge ed una della traversta che inizia dal rifugio Pelvoux (ha una evidente anomalia nella parte finale dovuta forse ad una scarsa ricezione dei satelliti.
ATTENZIONE nella fase di caricamento delle tracce sul vostro GPS. Ho scoperto a spese mie che il GPSmap 62st deve avere un “buco” software in quanto, caricata la traccia con il suo BASECAMP di dotazione, non me l’ha fatta comparire nell’elenco delel tracce presenti.