- Accesso stradale
- Nessun problema sino al Lago
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Seguito il sentiero per il Tazzetti e, raggiunto il valloncello che scende a Nord dalla vetta, l’ho seguito sino in cima, come da traccia di Teddy/Dario Ghigo del 1.6.24
6/7° alla partenza alle 6.30 (ma sabato alla stessa ora ce n’erano più di 12…).
Gli sci si spallano per mezz’ora scarsa sino al canale di salita. Unica difficoltà il ponticello dopo Pietramorta che ormai viene superato dall’acqua per una ventina di centimetri e di fatto obbliga a bagnarsi un po’ i piedi.
Raggiunto il canale, vista la neve portante e dura, sono salito a piedi sino ai pendii superiori, mettendo da subito i ramponi. Sopra ho messo gli sci, con i rampant da subito, e sono salito senza problemi su neve sempre continua. Sulla pala terminale sono passato a destra fra le roccette, e grazie all’ottima neve che stava appena mollando, sono riuscito a salire sci ai piedi sino in vetta. Non so se si riesca sempre, alla fine si sfiorano i 40° e ho visto tracce a piedi.
Discesa dalla vetta su neve spettacolare, mollata il giusto e perfetta (intorno alle 10).
Anche i pendii mediani sono ancora ottimi. Nella parte bassa un unico gava/buta di 50 metri lineari per raccordare i pendii con l’imbocco del canale, e qualche passaggio dry su rododendri e mirtilli in corrispondenza di strettoie ormai a secco.
Nella parte bassa il canale inizia a bucarsi ma sotto c’è poca acqua e non rappresenta un rischio, basta aggirare i buchi. Si arriva bene sino al sentiero.
Qualche giorno dovrebbe ancora durare.
Per essere metà giugno in Val di Viù, tanta roba
Bell’itinerario, secondo me migliore rispetto a passare dalla Croce di Ferro.