- Accesso stradale
- come da descrizione. Una volta individuato lo slargo e scavalcato il guardrail, su una roccia orientata a est trovate la sosta di calata.
Commento personale: Una volta nella vita (anche due) si deve provare questo viaggio mistico appena pochi metri sotto all’Aurelia, con nelle orecchie solo il suono del mare.
I movimenti che regalano alcuni tiri sono di grande bellezza, roccia fotonica specie contando che siamo a pochi mt dal mare, protezioni super ravvicinate sui passaggi di 6a, per non parlare dell’ambiente.
Bisogna sicuramente essere a proprio agio con il mare sotto, con il 6a (se no ci si stressa più di quanto ci si diverte) e con il terreno d’avventura. E’ necessario intuire il percorso della via “a naso” cioè a esperienza perché gli spit sui tratti facili sono distanziati e sono quasi sempre dietro a uno spigolo a causa della conformazione di Capo Noli, che è proprio un susseguirsi di spigoli e anse.
Una volta fatte queste precisazioni, va detto anche che non bisogna essere pedanti a voler seguire le descrizioni online della via. Infatti essa viene descritta da vielunghefinale come una via di 15 tiri, mentre Gulliver la spezza in 12 tiri e noi l’abbiam risolta in 9 tiri, calandoci correttamente alla bacheca di legno e riemergendo correttamente alla Roccia del Leone. Come detto bisogna fidarsi del proprio “naso”, quando si incontra una sosta valutare se si è disponibili a tollerare il tiraggio corde pur di “saltare una sosta” e far più veloce, valutare che poi non ci si vede, non ci si sente, etc.
Insomma è necessaria esperienza su vie di questo tipo.
Con queste premesse, la via è di G-R-A-N-D-I-S-S-I-M-A soddisfazione.
Commento tecnico:
L’attacco della via è addirittura segnato su Google maps con il nome “In scio”, impossibile sbagliare; presenti 3 chiodi in ottimo stato dove calarsi, sulla roccia esposta a est. Terminata la calata (sufficiente una corda da 60mt doppiata), si arriva al terrazzino (chiodo con placchetta artigianale per allongiarsi), si fanno 4 passi verso destra e si inizia la via con un bel passo delicato per superare un “intaglio” largo 50cm (possibile mungere).
Il primo tiro include un altro passo delicato sotto un tetto dove pero’ sono stati sistemati 3 cordoni bianchi che, verificandone lo stato prima, posson esser usati se si è in difficoltà.
I tiri successivi sono un mix di 5c e grandi inferiori, con altri 3 passi di 6A in totale (sempre possibile mungere).
Nota Importante: L2 ospita un nido di gabbiano circa 2metri sopra lo spit. Noi siamo stati attaccati in maniera soft (non siamo stati beccati nè scagazzati) ma vi consigliamo di passare in silenzio e veloci, ignorando le grida e i voli radenti dell’uccello sulla vostra testa.