Nella parte iniziale del percorso i bolli riportano il numero 18 mentre nella seconda parte il 16 così come citato in relazione. Dal parcheggio occorre proseguire a piedi risalendo la Val Veny sulla sterrata che, tramite i due ponti citati, permette di superare la Dora di Val Veny. Subito passato il secondo ponte si stacca sulla sinistra il sentiero per il rifugio (tempistiche sui cartelli corrette per un passo tranquillo).
Usciti dal bosco occorre attraversare il torrente: prestare attenzione a seguire i bolli gialli che lo attraversano evitando di risalirlo sul lato destro orografico.
Si arriva al primo tratto attrezzato dove non occorre imbragarsi.
Si risale poi il ripido pendio erboso ma sempre su sentiero ben tracciato.
Il primo tratto di ferrata si divide in due tronconi. Il lato sinistro (dedicato alla discesa) presenta molte meno staffe del lato destro (per la salita) rendendo così la disarrampicata un pochettino più “alpinistica” anche se il cavo è sempre presente e ottimamente ancorato.
Rifugio poco frequentato, gestori ultragentili, vista sulle tre grandi creste del Bianco (Brouillard, Innominata e Peutery) e sulla Aiguille Noire impagabili.