- Accesso stradale
- Parzialmente dissestata, è percorribile ma con molta attenzione
Abbiamo attaccato il sentiero nei pressi della bacheca abbattuta appena dopo un tornante dove abbiamo parcheggiato la macchina.
Il sentiero fino all’attacco della parte finale rocciosa è evidente e di facile percorrenza. Solo qualche attenzione all’attraversamento, su pietre viscide, del torrententello che incrocia più volte il sentiero. Nella parte alta si incontra ancora qualche nevaietto ma la via di salita è completamente scombra. Con Walter e Flavio abbiamo seguito la variante alpinistica seguendo i bolli rossi verso destra (anche se Flavio ha fatto di tutto – relazione alla mano – per individuare la normale senza riuscirci. La salita è veramente disseminata di bolli e ometti che in alcuni casi possono creare qualche confusione. Questa variante prevede alcuni passaggi un po’ esposti, ma nel complesso non sono di difficile superamento e sempre sotto il II grado. Per la discesa abbiamo optato per la normale ma, a causa della nebbia, abbiamo faticato non poco ad individuarla in alcuni punti. Salita molto lunga e parte della sua difficoltà può proprio consistere nella stanchezza che può sorgere in discesa. Un’altra seria difficolà può essere rappresentata dalla nebbia che rende difficoltoso individuare i bolli.
Questa volta le nuvole e la nebbia non ci hanno fatto desisistere e al secondo tentativo siamo quindi riusciti ad arrivare in cima. La lunghezza e la bellezza della salita, a mio avviso, contrasta con l’aspetto, quasi piatto e poco bello, della parte finale. Il sentore di mal tempo che ci circondava e il caldo invito di Flavio, ci hanno convinti a non soggiornare troppo a lungo in cima. E infatti la pioggia ci ha colto appena terminata la parte rocciosa rendendo scivoloso il resto del sentiero. Ma questo non ci ha impedito, alla macchina, di allestire la nostra piccola merenda sinoira sfidando le ultime gocce.