- Accesso stradale
- semafori sul sempione ora sostituiti da personale che gira un cartello o tiene in mano una lampadina......svizzeri
Avvicinamento da Randa dritto per dritto, il tratto attrezzato per la Domhutte è più lungo di quanto ci aspettassimo. Bivaccato nelle piazzole a 3150, se non ci si ferma alla prime si riesce a trovare una fonte d’acqua vicina. Saliti in 3h45′. Notte calda, senza vento, ma continui rumori di scariche.
Partenza alle 3:15, occhio che già il primo tratto dopo le piazzole è già su ghiacciaio coperto da detriti, di notte non si nota ma tornando giù vedi certi buchetti…in ogni caso condizioni abbastanza buone, qualche buco c’è ma si evita senza problemi. La salita al Festijoch non è lunga nè difficile, ma c’è parecchio sfasciume. Per le doppie a scendere consigliata corda da 60 e una buona dose di memoria per capire dove puntare.
Festigrat impercorribile, nessuna cordata nè venerdì nè sabato e altamenta sconsigliata dalla rifugista.
Tratto successivo tutto ok su neve che teneva abbastanza, crestina finale in buone condizioni. Vetta alle 9:15 senza correre.
Discesa infinita, stop al rifugio per una birra e arrivo alla macchina alle 18.
Una lunga ragliata, che ti mette decisamente voglia di buttarti giù in parapendio, Randa è sempre così dannatamente vicina, ma non arriva mai…
Alla prima uscita con Davidone, molto preparato tecnicamente e carico di zuccheri grazie agli orsettini gommosi consigliati dal nutrizionista