Fatto il giro salendo al Menabreaz e scendendo dal Grand Chaux. Il sentiero parte subito dopo il ponte sul torrente, è evidente e anche abbastanza battuto fino al bivio con il 4C (sentiero alto per il Gran Chaux). Al bivio occorre scendere a dx per alcune decine di metri, senza perdere il sentiero tra erba e frasche, fino ad attraversare una comba umida, dove il percorso è ben lastricato ma c’è erba alta. E’ l’unico breve tratto un po’ fastidioso, dopo si sale all’oratorio d’Arpisson, bellissimo belvedere, si passano i ruderi dell’Alpe di Salè, e si sbuca sul tratto pianeggiante della cresta che delimita il vallone di Arpisson, con vista spettacolare, e si raggiunge l’ Ommo di Bonplan. Qui inizia il lungo traverso fino all’oratorio di Laures e di qui in pochi minuti al Menabreaz. Poco evidente il bivio per il Colle di Leppe, comunque basta costeggiare il lago Lungo fino ad attraversarne l’immissario, cioè una bella sorgente di acqua limpidissima, e poco dopo inoltrarsi nel canalone roccioso di fianco alla morena. Molti segni gialli da seguire fino a vedere il colle. Sono passato in alto, sotto la nord della Leppe, attraversando alcuni metri di pendio su detriti sopra ghiaccio vivo che con il caldo eccezionale di oggi scivolavano leggermente verso il basso passandoci sopra. Troppo stanco e troppo tardi per salire sulla Leppe sono sceso al Grande Chaux, una pacchia di sentiero in confronto con quello del Laures. Ritornato per la poderale, molto più veloce del sentiero alto, che lascio per la prossima volta.
Bellissimo e spettacolare giro ad anello, in particolare il sentiero che dall’Ommo di Bonplan attraversa prima il versante N della Tour di Salé poi il NW della Becca di Salé. Su alcune carte è nominato come “sentiero Oratorio di Laures – Oratorio d’Arpisson”. L’oratorio di Laures commemora tre giovani alpinisti caduti nel 1929 sulla Est dell’Emilius.
Non ho visto nessuno per tutto il giorno, salvo tre ospiti del Menabreaz, dove non mi sono fermato xche era già tardi.