- Accesso stradale
- Follia il parcheggio su prenotazione.
40 euro 12 ore che penalizza solo gli scalatori. Noi abbiamo preso 2 slot e dormito al parcheggio ma abbiamo prenotato un mese prima alla ceca altrimenti è molto difficile trovare posto
Capolavoro di bellezza e logica che non necessita di introduzioni .
Abbiamo fatto 15 tiri contando anche lo zoccolo di attacco.
Difficile perdersi, i tiri duri sono molto chiodati e anche sul facile si trova sempre un paio di chiodi per tiro.
La relazione di scuola Guido della Torre è fatta abbastanza bene.
Alcune note :
L10: (finiti i tiri duri) spostarsi a sx risalendo la facile rampa , rimanendo sulla sx per facile balze , non infilarsi nel diedro .
Un paio di chiodi.
Sosta sotto un roccione con la base gialla .
Noi non l’abbiamo vista e ci siamo fermati 5 metri sotto ad uno spuntone .
L12: conviene salire il più possibile , presenti varie soste .
Noi abbiamo sostato appena sotto il bagnato.
3 chiodi di cui il superiore ballerino anche se ribattuto .
Sostare sui 2 chiodi inferiori con possibilità di integrare facilmente.
L13: continuare nel diedro, aggirare il tetto a destra e salire per camino e poi spigolo fino a sostare sopra il tetto.
Non conviene fermarsi alla sosta nel camino come fatto da noi perché nel traverso fa aumentare a dismisura il tiraggio della corda
L14: attraversare bassi con buoni piedi, chiodi visibili, non salire alla sosta sotto un diedrino ben chiodato (variante Aschenbrenner) ma scendere e continuare a traversare fino ad una sosta su 3 chiodi
L15-16 noi li abbiamo uniti , circa 50 metri in totale.
Allungare bene le protezioni nel caso.
Discesa:
Percorrere la cengia circolare verso dx, passaggi molto esposti e un passo del gatto, possibilità di fare conserva protetta su fix e chiodi . Arrivati sul versante sud proseguire per traccia, superare la via normale di salita alla vetta e continuare fino a trovare un grosso ometto su una forcellina .
La catena di calata rimane poco sotto.
Con due calate lunghe su soste con catena si giunge ad un pianoro a balze , scendere camminando fino al canalino sulla sx che si scende abbastanza agevolmente . Si giunge ad un pianoro con una targa sulla sinistra , di lì scendere ancora un po’ tendendo lievemente a sx fino ad un sasso con macchia rossa dove e presente un anellone cementato. Con una calata breve si giunge allo spiazzo sottostante, recuperare la corda e poi andare a dx viso a valle raggiungendo un masso con segno rosso sbiadito dove c’è un altro anello di calata. Con breve calata si giunge ad una forcella, noi siamo andati a dx viso a valle per traccia ben segnalata arrivando sopra al canale tra cima grande e cima ovest. 2 calate lunghe o 4 brevi portano sul fondo del canale che si scende e per traccia si ritorna al parcheggio
Abbiamo attaccato alle 6 con una cordata davanti, dopo di noi 4 cordate ma ben distribuite.
Noi siamo riusciti a salirla in libera , i tiri duri sono fisici ma scalabili.
Il bagnato nel diedro in alto non infastidisce ad oggi più di tanto, più noiosi i due passaggi nel camino viscido per raggiungere lo spigolo. Consigliati un paio di guanti per non ghiacciarsi le mani in sosta.
Gran giornata in cordata con il mitico Tova