- Accesso stradale
- Nn
Partiti con buone intenzioni, alla fine abbiamo risalito il canalone fino alla forcella, saltando involontariamente il torrione (ci siamo resi conto che fosse lui solo dopo averlo superato). Oltretutto, nella parte alta il canale si sdoppia: abbiamo preso il ramo di sinistra, che dovrebbe essere quello giusto. Dalla forcella abbiamo proseguito per gradoni abbastanza facili (tranne un passaggio non banale) posti alla base della bastionata N. Siamo arrivati ad una comoda piazzola alla base di un bel diedro/spaccatura, che abbiamo risalito con un tiro da 25 mt stando prevalentemente sulla parete dex, solcata da grandi fessure (III+ max). La parte alta è più facile e sbuca su una larga sella che conduce, alla sua dex, senza difficoltà in vetta. Nessun chiodo o altro, salvo 2 vecchie lattine arruggininite alla base del diedro. Discesa per il vallone del Duc.
Che dire: un bell’ambiente, anche se portarsi dietro tutta l’attrezzatura per un solo tiro da 25 mt non è il massimo. Parafrasando Indiana Jones, il ns itinerario si potrebbe chiamare “I predatori del diedro perduto”. Sempre bella la parte bassa sia del vallone delle Giargiatte che di quello del Duc, ed incantevole il pianoro del rifugio Bagnour. Con Gino e Maurizio.