Herens (Dent d’) Cresta Tiefenmatten

Herens (Dent d’) Cresta Tiefenmatten
La gita
cavallinopazzo02
4 18/08/2025
Accesso stradale
Parcheggiato appena prima della diga

Avvicinamento in bici molto comodo, e poi lunga camminata fino al rifugio Aosta, impressionante la quantità di acqua che viene giù dal ghiacciaio tza de tzan.
Rifugio piccolo ma accogliente, cibo buono e gestore gentile, un vero Rifugio di montagna, prezzi onesti ma pagamento solo in contanti!
Colazione 02,30 si risale la morena detritica e tra ometti e frecce gialle si continua su una traccia fino alla base del ghiacciaio, calzati i ramponi segue subito un muretto ripido con qualche passaggio in ghiaccio/neve dura per seguire in una zona crepacciata fino a giungere sul pianoro dove si prosegue senza problemi fino alla base del diedro con le catene per l’attacco della cresta. (Prestare attenzione, si passano un paio di ponti ad oggi abbastanza sani ma con un vuoto impressionante sotto, si notano meglio in discesa).
Il diedro marcio è dire poco.. se ci sono cordate davanti sedetevi e aspettate che siano in cresta… se no vi prendete un sasso addosso garantito, la catena aiuta e con qualche rinvio si protegge bene.
La cresta non è mai troppo difficile, sempre esposta però, sul filo tendenzialmente è più facile, qualche friend può aiutare a proteggere i passi più impegnativi/esposti, il freddo della mattina ha congelato l’umidità della notte creando un leggerissimo strato di ghiaccio molto scivoloso (non abbiamo messo i ramponi per un pelo). Finita la cresta si continua sul ghiacciaio superiore senza grosse difficoltà, è presente un piccolo affioramento di ghiaccio ma in salita non crea problemi, si continua su terreno misto con ancoraggi a u in metallo per proteggersi eventualmente fino ad arrivare agli ultimi 50mt di cresta, facili ma esposti, e finalmente si vede anche il sole. Il panorama è incredibile, la vista sul cervino è splendida. Ci sediamo appena sotto la vetta zero vento il sole ci scalda le mani congelate ore 07,50. Stiamo quasi un ora in vetta a parlare delle prossime avventure su queste montagne, la discesa è veloce, per precauzione nel tratto superiore del ghiacciaio abbiamo messo qualche vite in modo da essere tranquilli nel malaugurato caso di una scivolata, ma con buona padronanza dei ramponi si procede bene.
Arrivati alla cresta scendendo guardare subito a sinistra e individuare un ometto appena dietro lo spigolo è presente una bella catena per le calate. NECESSARIA una corda da 60mt. Prima da 30 mt seconda da 10/15 terza 30 e poi via fino a terra tutte da 30 saranno circa 7 calate tutte sulla verticale che portano sul ghiacciaio in tempi record evitando di dover percorrere a ritroso la cresta e quelle catene marcie. (Noi siamo arrivati tranquilli sul ghiacciaio dall’ultima catena avanzando 10 metri di corda abbondanti…)
La discesa è eterna…

Grande al socio matti red che porta a casa il suo 14° 4000. Giro eterno, sarebbe fantastico usare la vela in discesa

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