- Accesso stradale
- Parcheggio a pagamento, 2€/ora
Visto che al parcheggio non c’è uno straccio di freccia: prendere la strada forestale a sinistra (spalle al blocco bagni) che, con un bel sottopasso in cemento, attraversa il muro paravalanghe e in 5 minuti e si è all’attacco.
E’ una ferrata in cui è fondamentale sapersi muovere come in arrampicata.
Primo tratto rosso percorso in 30 minuti: staffe ogni 50cm (pure troppe).
Sul ponte tibetano, conviene usare longe perchè in mezzo i moschettoni tendono a tirare.
Ho percorso il tratto giallo (10 min): la difficoltà fisica è la stessa dei tratti strapiombanti del rosso, con la differenza che non ci sono molte staffe per i piedi e si deve capire dove metterli sulla roccia.
20 minuti per la discesa al parcheggio su sentiero super tranquillo.
L’ho attaccata con molta concentrazione, ma salendo ho capito l’approccio: se sei forte di braccia il primo tratto è tutto un ciapa e tira, mentre sui tratti dopo il tibetano devi saperti muovere. Non ho fatto il nero perché questo genere di itinerari non mi piace ( probabilmente, a guardare da sotto, avere le scarpette aiuta molto la progressione).
Sul giallo ho usato la longe un paio di volte più per gioco che per necessità, e comunque la difficoltà è sui 5 metri di traverso.
Un gran lavoro per rendere fruibile una parete repulsiva.