Gran Zebrù dall’Albergo dei Forni

Gran Zebrù dall’Albergo dei Forni
La gita
larix66
4 07/04/2025
Accesso stradale
Strada a pagamento da S. Caterina ai Forni.
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
2300
Equipaggiamento
Scialpinistica

Partenza domenica dai Forni e pernottamento al Rifugio Pizzini. Partiamo lunedì mattina dal rifugio su neve rigelata; raggiungiamo la base del canale che personalmente percorro sci ai piedi fino a circa metà, quindi sci in spalla e ramponi. Il canale comincia a scaricare qualche sasso, qualcun altro si nota affiorare nella parte alta mentre gli ultimi metri sono già privi di neve. Arrivati alla pala, viste la pendenza inizialmente non proibitiva e le condizioni della neve, dura ma non ghiacciata, decido di proseguire con sci e pelli a differenza di tutti gli altri almeno fino a dove ritengo sia possibile. La fatica comincia a farsi sentire per cui, arrivato al momento di calzare i ramponi, decido di non portare gli sci per il resto della pala rinunciando a qualche curva ma aumentando le possibilità di raggiungere la vetta, dove riesco ad arrivare verso mezzogiorno. Chi ha portato gli sci li ha lasciati appena sotto un roccione prima dell’ultimo tratto ripido che conduce all’affilata cresta finale. La neve compatta e le tracce consentono di salire agevolmente col solo disturbo delle raffiche di vento, fortunatamente non eccessivamente forti, che si fanno sentire specialmente in cima. Qualcuno è addirittura sceso con gli sci direttamente dalla cima. Ripercorsa in discesa l’esposta cresta e il successivo pendio ripido proseguo agevolmente la discesa a piedi fino a raggiungere gli sci; come previsto ho quasi del tutto esaurito le energie per la salita, con prudenza affronto quindi la discesa con gli sci su neve che ha mantenuto la consistenza incontrata durante la salita. Con un migliore stato di forma sarebbe stata una discesa di grande soddisfazione. Raggiunto nuovamente il colletto si rende necessario calzare nuovamente i ramponi per la discesa del canale, unico tratto in cui la neve si è ormai smollata. Rimettiamo gli sci a metà del canale e scendiamo il sottostante pendio attraversando i resti di una valanga non recentissima. In seguito troviamo neve ancora rigelata, nonostante il soleggiamento, per quasi tutta la discesa fino al rifugio; solo nella successiva discesa ai Forni si passa direttamente da neve dura a marcia. Neve discontinua lungo i tornanti della mulattiera e sci in spalla per gli ultimi 10 minuti.

Gita per cui si sprecano i superlativi, in un ambiente che definire grandioso non rende ancora l’idea, ad una cima dal fascino smisurato. Grande soddisfazione da parte mia per l’aspetto alpinistico, discesa con gli sci inferiore alle aspettative, in parte per la neve non proprio ottimale ma soprattutto per via delle gambe che non ne potevano più…
Con la gradita compagnia di Gabriella, Max e Tiziano.

Link copiato