Dovevamo salire al M.Croass, convinti fosse l’elevazione di cresta al sommo dello sperone affilato che si stacca al centro della valle del Tesso. Invece accortici che il punto massimo raggiunto, altro non era che un insignificante innalzamento della cresta a ovest del col di Pian Pertus, non abbiamo insistito a voler andare alla Croass a tutti i costi. Il giro a tornare a valle era ancora lungo, troppo lungo per le ore di luce residue rimaste,(siamo partiti tardi oltretutto). Finito per traversare alti su pendii erbosi spogli da neve, e pervenire nell’ameno pianoro dove e sito il bell’alpeggio di Costapiana, ormai gia’ al di sopra del limite delle nevi. La bella giornata, il sole caldo,l’assenza di vento, imponevano una sosta. Il Giasvej poco sopra le baite, e’ l’unico punto piu’ alto toccato con l’anello di oggi, dal quale abbiamo divallato mantenendoci costantemente sul filo (molto panoramico) della dorsale a cavallo fra la valle del Tesso e la val Grande di Lanzo. Proseguito fino oltre il passo della Forchetta, anzi ancora piu’a valle del passo di S.Giacomo, dove sulla strada asfaltata su a Menulla, c’era gia’ la sbarra. A salire ci siamo serviti del sentiero 3R, che per lungo tratto e ormai strada fino al rifugio Salvin, oltre invece assume tutte le sembianze del classico sentiero che va via via scomparendo man mano che si prende quota, con le tacche di vernice addirittura sepolte sotto l’erba. Situazione che crea imbarazzo, in chi e’ sempre alla ricerca del percorso piu’ sicuro per gingere alla meta prefissata. Con Carlo.