- Accesso stradale
- In val Ferret (come anche in val Veny) l’accesso è limitato a poco più di 200 auto al giorno. Dopodichè la sbarra si abbassa e tanti saluti (bus gratuito ma cui prima corsa è alle 7,30). .
Io sono transititato alle 6,30 (con sveglia alle 4) e quindi no problem. Attenzione anche al divieto di sosta al di fuori dei parcheggi a pagamento (con relativa multa per chi non rispetta la regola).
Cinque stelle per la giornata, l’ambiente e il panorama. Tutto stellare.
Una stella per la segnaletica e l’attezzatura del percorso decisamente scarse (peccato nn si possano distinguere le due valutazioni).
Ho modificato la descrizione per cui tutte le avvertenze le trovate lì.
Anche la traccia adesso è a posto mentre prima la più recente riportava il vecchio percorso in salita che è stato un vero delirio sia per seguire il sentiero sia per un inutile guado di un torrente di fusione in cui sono finito dentro fino al polpaccio con una gamba.
Il bivacco è veramente una struttura spettacolare sia per la sua forma sia per come è posizionato con un bel pezzo a sbalzo sul vuoto (brrr …). Orgogliondel CAI Torino al quale mi onoro di appartenere dall’ormai lontano 1979.
Il percorso è decisamente alpinistico in quanto si trovano varie componenti. Sentiero “verticale” (o quasi), ferrate, lingua ghiacciata da supersre, arrampicata in aderenza sui mammelloni roccoiosi (alcuni con esposizione da non trascurare anche per l’assenza totslele di protezioni (spero le mettano dopo che ho segnslato il problema alle Guide di Curma).
Merita. Credetemi.