- Accesso stradale
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A me la via non è dispiaciuta, purchè sia chiaro che dopo la terza lunghezza si riduce ad una progressione molto discontinua sul filo di cresta, da fare tutta in conserva.
Così come descritta, però, costringe ad affrontare il passo chiave nel diedro dopo un lungo traverso, con il compagno fuori campo, e con molto corda distesa, la qual cosa pregiudica un’efficace assicurazione, tenuto conto del sottostante terrazzino.
A mio giudizio è quindi meglio sostare sul terrazzino al termine del traverso, e unire quel che resta del primo tiro – e cioè il diedro con il passo chiave – alla successiva più breve lunghezza, ottenendo così un secondo tiro più bello e più omogeneo.
Sono quindi tornato a ripetere la via con l’amico Giovanni e, nell’occasione, abbiamo: (i) lasciato un buon chiodo universale per la sosta sul terrazzino, da rinforzare con friends di media misura; (ii) scovato una comoda cengia sospesa al termine del terzo tiro (e cioè al termine della parte interessata della via) che taglia tutto il versante ovest (quello che guarda verso il paese di Sambuco) fino ad intercettare un canale che riporta rapidamente sul pendio, costeggiando un ripido costolone; (iii) aperto due nuovi tiri trad su questo ripido costolone, di III e IV grado, con rientro in corda doppia (Via delle frassinelle, 60m., 2L, max IV+).