- Accesso stradale
- Dal parcheggio del Devero
Finalmente giornatona su questa via, dopo che due settimane fa eravamo saliti al Devero con l’idea di ripeterla senza però trovare clamorosamente l’attacco.
Per arrivare all’attacco non ci sono tracce, bisogna risalire la costa erbosa a destra del canale che si trova appena a destra della bastionata rocciosa con la falesia. Importante NON salire il canale. la prima volta abbiamo fatto così e abbiamo perso un sacco di tempo non trovando l’attacco. In alto sul costone erboso comunque c’è un grosso masso, ci si passa a sinistra e si continua su erba non tracciata fino a trovarsi di fronte a uno sperone di gneiss. Da qui si trovano le prime tracce sulla destra sempre su erboni semi-verticali da seguire fino a un buon terrazzo sotto alla placca con evidenti spit che costituisce il primo tiro.
3/4 di via è abbastanza ravanosa, la via cerca la roccia in mezzo alle balze. Alcuni passaggi non banali di aderenza su roccia non proprio aderente e abbastanza sabbiosetta. Comunque tutto protetto molto bene. La parte alta della via davvero molto bella, cerca sempre il facile in canaloni/diedri/camini e di rado va a prendere placche su parete. Il serpentino in alto è magnifico e la roccia molto aderente, anche se cambia stile l’arrampicata e diventa atletica quindi ci si può dimenticare dei piedi (più o meno) 🙂
Tiro chiave in alto clamoroso, dopo l’ostico passaggio della lama si sale una placca verticale a tacche bellissime e molto nette. Tecnico.
In via trovati moltissimi spit traballanti. Buone condizioni, ma ho perso il conto dei dadi che ho stretto a mano. Ci vuole oramai un po’ di manutenzione. Se qualcuno dei ripetitori avesse voglia, consiglio di portare due chiavi per stringere i dadi. Anche alcune soste trovate così.
Consiglio qualche friend medio-piccolo, diciamo dallo 0.4 all’1 per la placca chiave sopra sulla parte di serpentino (se non si ha di testa si può proteggere bene, c’è qualche spit ma si va lunghi). Anche sul penultimo tiro c’è una fessura praticamente tutta da integrare eccetto forse 1/2 spit, anche se si scala molto molto bene e la roccia è bellissima.
Discesa sulla carta facile sulla via Ricordando Cassin, ma da non sottovalutare. Le calate sono abbastanza defilate e si rischia di incastrare in vari punti o di prendere direzioni sbagliate con conseguente difficoltà a beccare la sosta. Calate comunque circa da 30-35, solo tra terza e quarta c’è da reperire una sosta intermedia al margine della cengia che noi non abbiamo trovato…viso a monte sono andato a sinistra della cengia e ho trovato in alto a sinistra risalendo la corda una sosta con cordone, ma poi ho scoperto che era dell’Uomo con le ali e non quella giusta. Anche i fix erano diversi. Probabilmente la sosta giusta era sul margine della cengia A DESTRA viso a monte. Dalla sosta su citata comunque abbiamo fatto due calate sull’altra via e poi ci siamo ricongiunti alla Ricordando Cassin facendo un traverso su roccia smarza, un po’ esposto ma almeno eravamo sicuri della lunghezza delle calate, avendo corda da 70m.
Dopo discesa su ghiaione infernale e sentiero fino al lago.
Complessivamente contare 11-14h tra salita e discesa.
Come dicevo via un po’ ravanosa ma la parte alta merita, ne esce una bella giornata.
Consiglio di combinare le relazioni di Versante Sud/libro Ossola + relazione di Vie Normali
Comunque via da non sottovalutare.
Alè gandulass
Con il socio Carletto, con il quale avevamo la carogna da un po’ per questa montagna e questa via dopo il fallito primo tentativo