- Accesso stradale
- Si arriva al parcheggio senza alcun problema
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Polverosa
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Rispolverato l’ormai collaudata formula detta tra virgolette delle “due gite in una”, si risparmia e si evitano sopratutto gli ormai noiosi e sempre piu’ lunghi viaggi in auto. Partendo da Cheneil con l’obbiettivo di raggiungere la Falinere, ma di andare anche oltre..! Dalla vetta con ragguardevole perdita di dislivello almeno 400mt, ne abbiamo sommitati altri 500 utilizzando solo l’ultima parte dell’itinerario normalmente con partenza da Chamois, per pervenire in questo modo in vetta al Dran Dent seppur per vie traverse. Impossibile salire il vasto e ripido pendio finale se non su enormi coni di valanga che se non altro consentivano di procedere rimanendo a galla in superficie, dove altrove invece gli accumuli di neve con vuoti d’aria al di sotto dello strato superficiale rendevano alquanto penoso il procedere. Gita che nel complesso si e’ rivelata piu’ impegnativa del dovuto, causa l’ostacolo neve che ci ha portato ad allungare i tempi di almeno un paio d’ore sul previsto, finendo per farci sorprendere dalla notte ancora con lo scollinamento da fare piu’ la discesa a Cheneil. Discesa resa possibile solo al lume della frontale con uno spicchio di luna sopra le nostre teste in un cielo d’inchiostro, e le lucine giu’ dei paesini tutte accese a giorno. Una bella esperienza quella di scendere sciando di notte che proprio notte in realta’ non e’, quando oltretutto sai di avere una bella pista a portata di mano che ti aiuta a ritrovare il cammino a valle. Con Ale socio fedele al quale va tutta la mia stima e riconoscenza, per aver accettato di buon grado questa mia proposta (di quelle che fanno aggrottare le ciglia ai piu’) senza riserve.