Parto abbastanza presto (ore 8 ad Ala) per evitare le piogge previste piu’ tardi nella giornata. Le nebbie mi accompagnano per tutta la gita ma non cosi’ fitte da dare problemi di orientamento. Il sentiero e’ sempre ben segnato, tuttavia dopo l’alpe d’Attia si fa piu’ stretto e qua e la’ meno marcato. Sopra il colle d’ Attia e’ bene reperire un primo ometto piuttosto evidente situato un 30-40 m sopra il colle. Sopra, gli ometti continuano e portano fino in vetta. La traccia e’ meno marcata rispetto alla parte inferiore della gita, e attraversa qua e la’ alcune pietraie. Giunti vicino alla vetta, dove la pendenza si abbatte, si incontra ancora neve piuttosto abbondante. Nessun problema ma occorre fare attenzione in quanto il terreno al di sotto e’ costituito da massi piuttosto grossi e (soprattutto se si e’ da soli) un’ eventuale caduta in un buco potrebbe essere spiacevole. Nelle condizioni odierne l’orientamento vicino alla vetta e’ un po’ problematico, ma alla fine si arriva all’ ometto della cima.
Seconda puntata di “nebbie in val di Lanzo” dopo la gita di venerdi’ scorso alla Bellavarda. Gita mattutina in solitaria dopo vari combini saltati all’ ultimo momento. Nonostante la scarsa visibilita’ le nebbie non troppo fitte creano dei begli effetti soprattutto nella parte inferiore. In cima breve sprazzo di sole che pero’ dura pochissimo. Un saluto all’ unico escursionista incontrato su tutto il percorso, durante la bella discesa nella faggeta sotto l’ alpe d’ Attia.