- Accesso stradale
- Parcheggio un po' a caso dove si riesce sperando che i pastori non ti buchino le gomme.
Lunga è lunga. Di soddisfazione anche, vuoi per l’impegno complessivo, per alcuni tiri davvero belli da scalare o per la roccia tendenzialmente buona (anche se mi è rimasto in mano un bel blocco al primo tiro). Il grado non è da sottovalutare, sia valutando la difficoltà dei singoli tiri (alcuni V+ belli sostenuti e anche i IV si fanno rispettare), sia per quanto riguarda la necessità di scalare tanti tiri in sequenza. Il primo tiro l’ho fatto da 60 metri sostando sulla pianta con cordone rosso, consiglio di fare così. Abbiamo ribattuto i chiodi dei primi tiri poi ci siamo stufati e abbiamo rinviato sulla fiducia anche chiodi color terra piegati. Per il resto suggerisco di non soffermarsi troppo sulle indicazioni che fanno riferimento al materiale presente in via perché già dall’anno scorso è cambiato: ad esempio su L6 il friend 4 non serve più perché ci sono ben due chiodi nuovi (in compenso il 4 l’abbiamo usato molto felicemente su altri 4 tiri, quindi se l’avete vi consiglio di portarlo) e a volte vengono citati meno chiodi su certi tiri in cui magari c’è qualcosa di più. Seguendo la relazione di Planet Mountain e le recensioni precedenti ci si orienta abbastanza bene, in ogni caso spesso se si sbaglia è possibile allestire una sosta e continuare da dove si è fermati senza rischiare troppo. Tenete in considerazione che c’è sia una via a sinistra che a destra quindi non fatevi ingannare dalle soste (ho spezzato L3 erroneamente sostando su una sosta a spit a fianco e invece avrei dovuto continuare).
Unico neo della giornata la presenza di una cordata lituana particolarmente fastidiosa (forse guida + due clienti) che ha superato altre cordate scalando la via a spit a fianco, incrociando le corde di altre cordate, sostando a caso, dando indicazioni fuorivanti e mettendo pressione a tutti per poi costringere ad aspettare dietro di loro perché i due secondi erano stanchi. Non ho mai studiato lituano ma le imprecazioni di una cliente su L13 erano abbastanza chiare. Ennesima riprova del fatto che in montagna l’unica compagnia desiderabile è quella del proprio socio.