- Accesso stradale
- ATTENZIONE! Causa frane per le recenti alluvioni la strada è ufficialmente chiusa, per lavori di ripristino, subito a Castello di Villaretto. Tuttavia può capitare, la mattina presto, che la sbarra sia aperta. Così siamo passati, ma al ritorno ci siamo trovati "chiusi dentro"! Sulla sbarra è indicato un numero dell'ENEL per le emergenze, e dopo circa 30 minuti sono venuti a "liberarci". Dunque, verificare prima che l'accesso sia nuovamente autorizzato.
Tagliando alcuni tornanti della strada, ci siamo persi il bivio per il vallone di Veil (in quanto l’alpe Bessanetto – in ruderi – è ancora sulla strada, ma non l’avevamo capito :-). Ora ,in corrispondenza del bivio, abbiamo eretto un secondo ometto e scritto su un cordolo di cemento del bordo strada destro “P. Corna” con le pietre. Così, siamo finiti a lasciare la strada ben più in alto, poco prima della galleria, percorrendo il vallone parallelo, sotto la verticale del monte Servin. Fortunatamente, sulla bastionata rocciosa alla sinistra orografica s’individua un comodo sebbene irto colletto che, sull’altro versante, deposita, senza far perdere quota e senza difficoltà, in corrispondenza del laghetto. In seguito, abbiamo avuto difficoltà a reperire il passaggio che permette di superare lo zoccolo sotto la verticale del colle tra le due vette. Solo dopo aver rinunciato ad arrischiarci per canali rocciosi ed erbosi assai ostili, abbiamo reperito alla base un grosso ometto (che in precedenza non avevamo visto!), che invita a percorrere una comoda cengia ascendente verso destra (ora alla base della cengia abbiamo aggiunto un secondo ometto). Per il resto tutto ok. In discesa seguito l’itinerario corretto, che però nel vallone di Veil è spesso aleatorio (ma nei prati si scende bene ovunque).
Salita di Luca con Maxgrana, tornato in grande spolvero.