- Accesso stradale
- Parcheggio a Planaval
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1400
Siamo indecisi su dove andare e con poca voglia di tracciare, causa stato di forma non eccellente. Le previsioni in VDA sono buone e appare su Gulliver la relazione skialp dello Chateau Blanc, andata! Partenza da casa ad orari che neanche i metronotte e poco dopo le 6 siamo sul sentiero. Il percorso è tracciatissimo, per una volta non avremo nessun dubbio. Saliamo veloci fino ad Orfeuille, ma sul pendio a monte di questo, il tratto più ripido della gita, troviamo neve peggio che pessima per le racchette, scivolosa e poco portante. E’ un continuo litigare col pendio e sale dentro la voglia di imparare a sciare visto che chi è davanti con gli sci non sembra aver problemi. Superato il tratto a suon di imprecazioni arriva per entrambi il dazio da pagare. Il mio fiato si fa corto e solo dopo i 2800 riprenderò a salire bene. I panorami si fanno grandiosi man mano si sale e appaiono in sequenza i giganti della VDA e oltre. Il lungo tratto in leggera salita precede lo strappo finale che porta ad un colletto, da cui depositate le racchette si arriva in cima con 30-40 metri un po’ più ripidi. In vetta purtroppo un vento gelido non permette una sosta piacevole ma Zeus e Meme mi raggiungono e ci godiamo una vista fantastica. Per una volta in vetta non ci sono croci, altari, madonne o quant’altro, incredibile! Ci buttiamo in picchiata verso Planaval evitando il pendio sopra Orfeuille. Sui traversi per le valanghe della poderale occorre attenzione a non scivolare sulla neve smollata. Dopo l’esperienza di novembre in Valgrisenche stavolta è andata decisamente meglio! Come al solito arriviamo a casa tardi per il nostro boicottaggio alle autostrade valdostane, ladri. Con Meme e il fortissimo Zeus.