- Accesso stradale
- parcheggio a Planaval
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1400
Gita scovata all’ultimo leggendo una relazione la sera prima. Siamo partiti alle 6.20 da Planaval in compagnia di uno scialpinista (jakuto), temperatura ottima e bella giornata. Progressione un po’ difficoltosa sul tratto di stradina iniziale a causa delle numerose valanghe cadute ma anche per i traversi che al ritorno, su neve bagnata, si riveleranno insidiosi. Il pendio canale a monte delle baite di Orfeuille (probabilmente il tratto più ripido della gita) presenta brutta neve, parzialmente rigelata e piuttosto scivolosa. Da lì in poi ottime condizioni. Le velature permettono al sole di non scaldare troppo e sul ghiacciaio, in prossimità della cima, si alza un gelido vento. Ultimo pendio fatto a piedi. Raffiche discontinue in vetta, colpo d’occhio spettacolare sull’immacolato Ghiacciaio del Rutor (molta gente in cima oggi per il Tour) e sulle montagne circostanti. In discesa abbiamo percorso il pendio meno ripido (a sinistra scendendo) sopra le baite di Orfeuille, seguendo le bandierine verdi della gara prevista per il giorno dopo. L’ultima parte sulla stradina è pura sopravvivenza, viste le mie non buone condizioni di forma oggi. Fortunatamente il nostro terrore mattutino di essere assillati dagli eliski si è rivelato infondato, abbiamo visto solo un paio di rapidissimi passaggi di elicotteri in tutta la giornata. Ringrazio erba olina per aver inserito la relazione, a causa dei miei soliti numerosi impegni arrivo, come spesso succede, in ritardo a scrivere su gulliver.
Con Ale ed il mitico Zeus.