- Accesso stradale
- in auto sino a quota 1700 m - auto 4x4 con gomme invernali
- Osservazioni
- Nessuno
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Parcheggiamo l’auto sul lungo rettilineo quota 1.700 m. circa e partiamo sci ai piedi seguendo la strada innevata che si dirige verso nord, in quanto i pendii a noi sovrastanti esposti a sud-est presentano ampie zone già prive di neve. Dopo un centinaio di metri di dislivello la copertura nevosa diventa continua e proseguiamo la nostra salita come da programma al cospetto di Gran Combin, Mont Gelè e Mont Morion. Le temperature sono primaverili, ma superata la quota 2.100 ed imboccata la direzione est verso la nostra meta un pò d’aria finalmente ci offre refrigerio, mentre sudiamo per lo zoccolo che si forma in alcuni tratti di salita per effetto della poca neve recente scaldata dal sole. Raggiungiamo la cresta che si diparte la Col du Champillon ad una quota di 20/30 m superiore al colle per goderci lo splendido panorama sul Monte Bianco e cambiare assetto per la discesa.
La prima parte della discesa sino al Rifugio Letey si svolge su neve ancora in corso di trasformazione e quindi dalla consistenza e sciabilità non ancora uniforme: alterniamo così tratti con ottima sciabilità a tratti con in cui la neve collosa richiede un pò di “mestiere” per uscire dalla curva. Dopo il Rifugio Letey troviamo splendida neve trasformata che offre una bellissima sciata sino all’auto.
In compagnia dei confratelli Andrea l’Occitano e Luca il Battitore per una gita in ambiente splendido con bellissimi panorami, il giudizio sulla sciabilità è di tre stelle abbondanti – quasi quattro, peccato per la non completa trasformazione della neve sui pendii superiori.
Conclusione in piola alla locanda La Grandze di Pei a Doues, come lo scorso anno dopo la Crou de Bleintse ottimo pranzo ed appropriate libagioni per celebrare degnamente un’altra splendida giornata trascorsa per monti.