Forse più particolare che bella in senso assoluto del termine. Arrampicatoriamente parlando, le emozioni arrivano dall’esposizione e dal paesaggio più che dai movimenti in sè, ma è comunque una di quelle vie che ti rimangono nel cuore. Tutti i tiri sono “atipici”, soprattutto se si pensa di essere nel paradiso dell’arrampicata sportiva su calcare. Gradazione da non sottovalutare, anzi, conviene arrivarci con un buon margine perchè sia a livello mentale che fisico non regala niente e a tutti i tiri potrebbe tranquillamente essere dato un grado in più. Il fessurone è spettacolare, proteggersi non è sempre facile soprattutto se si è abituati al granito. Il quarto tiro, fino all’uscita sul muro, è più impressionante che altro; nel momento in cui si esce dal camino c’è una sequenza di movimenti super fisici (non credo di aver mai tallonato su un quinto prima d’ora) nei quali bisogna anche proteggersi. Sull’ultimo tiro sono spuntati un paio di spit in più per evitare il run-out finale, così come sono stati sostituiti anche un paio di cordini e le soste sono state riattrezzate nuove di pacca. Consigliata la discesa dalla via ferrata, molto facile.
Attrezzatura: 8 rinvii, una serie di friend raddoppiando le misure medie e grosse. Nel secondo tiro servono due 3 oppure un 3 e un 4, la si percorre ad incastro di pugno con tratti off-width.
Un must per vivere una piccola avventura in quel paradiso che è Ceuse.
Per l’accesso, consigliato il sentiero diretto che parte dalla sterrata sopra Sigoyer (vedere guida di Ceuse).