- Accesso stradale
- ok
- Equipaggiamento
- MTB
Tour fatto dal 26.8 al 31.8 partendo da Cervinia ed aggiungendo la Point de Vouasson da Arolla.
I numeri approssimativi del tour (5gg): 173 km, 8480 d+ .
Totale (6 gg con la Pointe de Vouasson): 198 km e 10080 d+.
Le nostre tappe:
1. Cervinia – Zermat -S. Nicklaus. 45km, 1580 d+.
2. Jungen-Grimentz. 39km, 2250d+.
3. Grimentz-Arolla. 44km, 2050d+.
4. Pointe de Vouasson (tappa extra). 25km, 1600 d+.
5. Arolla-Prarayer. 22km, 1200d+.
6. Prarayer-Cervinia. 23km, 1400 d+
G1. Partenza da Cervinia e salita al rif. Teodulo che ci dà il benvenuto con le sue rampe micidiali lungo le piste. Non abbiamo raggiunto il colle ma siamo scesi direttamente dietro al rifugio con bici al fianco per pochi metri, sino a entrare nel ghiacciaio. La discesa fino all’arrivo degli impianti di Zermat, pur essendo tecnicamente banale (tutto dritto, pendenza minima e ottimo grip), é affascinante e permette di entrare subito nel mood del giro. Noi abbiamo trovato il ghiacciaio perfettamente chiuso e senza neve; si raccomanda comunque l’ovvio, ossia di valutare attentamente le condizioni in quanto ci troviamo in ambiente glaciale. Terminato il ghiacciaio si prende il sentiero per Zermat: discesa da antologia, prima su rocce levigate e poi single track entusiasmante e ciclabile in grandissima parte sino a fondo valle. Discesa sino a S. Nicklaus su asfalto.
G2. Da S. Nicklaus prendiamo la piccola ed attempata funivia che sale a Jungen (altrimenti raggiungibile unicamente con sentiero ripido, 700d+) così da alleviare il dislivello della tappa, già sufficiente. Jungen é una favola, la successiva salita all’Augstbordpass (2890) molto meno: si porta e si spinge per 900d+. Dal passo parte un sentiero molto bello che ci deposita a Gruben (1900), altro posto da favola che precede un’altra salita, al Forclettpass, meno piacevole: si pedala bene per strada bianca sino a 2600 e poi si porta, con notevole spostamento e sbattimento, sino ai 2880 del passo. Da qui seconda super discesa di giornata sino ad Ayer ed infine risalita a Grimentz. In alternativa, per diminuire leggermente il d+, da Gruben si può passare dal Meidpass (2790m).
É la tappa più dura del giro. Volendo la si può spezzare dormendo a Gruben.
G3. Da Grimentz risaliamo la poco trafficata strada asfaltata sino alla diga di Moiry, proseguendo poi su sterrata sempre pedalabile (eccetto gli ultimissimi metri) sino al Pass de Lona (2800), dal quale parte il sentiero, ennesima perla del giro, che ci porta ad Evolene. Da qui 15 km e 650d+ noiosi su asfalto sino a Arolla.
G4. Tappa bonus: visto che siamo in zona abbiamo aggiunto al tour la salita al Pointe de Vouasson (3490) passando per il ref. Aiguille Rouge e risalendo in portage la lunga morena che porta al colle. Da qui siamo entrati nel ghiacciaio che abbiamo risalito nel centro sino alla vetta (pendenze molto moderate, no expo e, nel nostro caso, ghiacciaio ben chiuso). La discesa dalla croce di vetta é presto interrotta da alcuni metri bici al fianco per rientrare nel ghiacciaio e poi scenderlo, più o meno per la via di salita, con grande goduria. Tornati al colle riprendiamo il sentiero di salita, lunare, epico sino a quota rifugio, dove si imbocca il single track che scende al lac Bleu: S4 solido, senza tante tregue, ma interamente ciclabile. Dal lago imbocchiamo il sentiero che taglia in quota verso Arolla scendendo, con passaggi molto belli e più facili, alcuni km prima del paese.
G5. Da Arolla pedaliamo qualche km sulla sterrata che porta verso il Mt. Collon e l’omonimo colle, dal quale rientreremo in Italia. Dopo la breve parte pedalata carichiamo la bici in spalla, dove rimarrà sostanzialmente sino al Col Collon (900d+ circa). Una volta percorso interamente il pianoro glaciale a quota 2600 circa, attenzione ad individuare il sentiero sulla sponda sx orografica; noi abbiamo erroneamente seguito gli ometti sulla morena oltrepassando l’imbocco del sentiero e poi risalito interamente il ghiacciaio (non ripido e ben chiuso) per salire infine a dx su pietraia ripida e molto mobile, imprecando non poco. Guadagnato il risalto, il col Collon si raggiunge rapidamente e senza difficoltà. La discesa é invece lenta e difficile, da prendere con filosofia. A parte il tratto attrezzato, da fare ovviamente bici in spalla, il sentiero é oggettivamente poco ciclabile nel suo complesso, a causa del terreno molto accidentato. Non mancano comunque alcuni bei passaggi da fare in sella. Migliora un po’ nella parte bassa. Dopo la malga si stacca a sx il breve sentiero per Prarayer, tecnico ma quasi tutto ciclabile. E’ la tappa più breve del tour ma da non sottovalutare. Per me è stata la più “lunga”.
G6. Dal rif. Prarayer saliamo al colle Valcorniera: pedaliamo forse 1 km, per il resto portage duro e puro per 850d+ davvero tosti. A metà c’è un tratto attrezzato ripido e stretto, non facile da passare (con la mtb) senza aiuto. Il sentiero che scende diretto dal colle non esiste più, quindi tocca seguire un altro tratto attrezzato che taglia in quota verso sx la bastionata rocciosa (150m d- bici in mano) prima di scendere al rifugio Perrucca Vuillermoz . Dopo il rifugio il sentiero diventa ciclabile all’80%, con stupendi passaggi su rocce rosse levigate, spesso fuori sentiero che rimane sempre tecnico ed esigente (S4 pieno con tratti non ciclabili), più scorrevole nella parte bassa sino all’alpeggio. Risaliamo quindi (100d+) alla finestra di Cignana oltre la quale la ciclabilitá complessiva migliora pur rimanendo tecnica fino al lago di Perreres. Poi asfalto fino a Cervinia.
Più che un tour é un’avventura tra stupende vallate Svizzere e ciò che rimane dei grandi ghiacciai del Vallese. Il premio, oltre al viaggio in sé ed all’ambiente superbo, sono state (per me) le discese di altissimo livello di ogni tappa (tranne quella in Valpelline).
Con Germano, al suo terzo tour della gran becca e senza il quale non avrei mai immaginato che ciò fosse fattibile.