Bella via con arrampicata piuttosto sostenuta, peccato per la roccia friabile.
Il primo tiro è a mio avviso quello più duro, con il passo chiave situato in corrispondenza dell’inizio del traverso (runout piuttosto lungo e roccia delicata): probabilmente si merita un bel 6b+. La L4 invece mi è sembrata un po’ più facile del grado dichiarato: la sosta (non visibile mentre si arrampica nel diedro) si trova in verticale e leggermente a Sx rispetto all’ulitimo spit, ma conviene alzarsi stando a Dx di quest’ultimo e traversare poi a Sx all’altezza della sosta. L5 ha una partenza piuttosto intensa su roccia delicata, ma la chiodatura ravvicinata aiuta a placare un po’ le ansie. Nella L6, terminato il traverso a Sx, bisogna superare lo strapiombino stando a Sx (fix non visibile), evitando quindi di portarsi a Dx nella zona di roccia gialla (precaria).
E’ possibile concatenare L2 ed L3 (trasferimento). I tiri da L5 in avanti sono decisamente più corti di quanto riportato in relazione. Ottima relazione sul blog di Danza Verticale.
Un grazie a Matteo per la bella giornata!