- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Quota neve m
- 2000
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Anche oggi gita post lavoro notturno ma che non doveva essere relazionata con questo itinerario. Infatti visto lo svalvolamento da mancanza di sonno ero orientato su una tranquilla risalita del Ventina fino a Plateau Rosa e niente di più. Invece ecco l’imprevisto se così lo vogliamo chiamare: dopo qualche centinaio di metri di dislivello incontro una coppia di skialper ed uno mi chiede se al quel passo (andavo abbastanza allegro…) stessi andando al Breithorn. Beh, non ci crederete ma ho innescato la quarta e in poco più di quattro ore ero in cima!
Risalita più che agevole a parte il tratto finale del Ventina un po’ duro che non sono riuscito a prendere per la massima pendenza. Poi dal colle del Breithorn tenuta la tracciona che porta al pendio finale e li senza problemi fino in cima. Non c’è traccia di tratti ghiacciati, io sono salito senza coltelli ma alcuni li avevano e potrebbero essere utili. Caldo torrido dal Colle fino in cima. La discesa del pendio del Breithorn non è gran chè entusiasmante in quanto è presente ancora parecchia crosta più o meno non portante a seconda dell’ora di discesa. A detta di alcuni, ieri e l’altro ieri era molto meglio. Poi raggiunte le piste del Piccolo Cervino ho goduto di una discesa su pista che in questa stagione mai avrei pensato. Delle tavole da biliardo fino a Plateau Rosa. Poi il Ventina, bello nella parte alta poi sempre più umido e polentoso alla fine ma per l’ora in cui sono sceso (11,30) era ancora più che discreto. Oggi si arrivava ancora al parcheggio sci ai piedi ma la neve si scioglieva a vista d’occhio
Mi mancava ancora una “salitona” così con le pelli e devo dire che ho sfatato un altro mio “mito” se così si può dire, dal momento che credevo mooolto più faticosa una gita del genere.
Un saluto a Paolo di Cervinia (come lui stesso si è presentato) con il quale ho avuto una piacevolissima conversazione sulla cima.