Ottime condizioni su tutto l’itinerario, ormai sgombro di neve. Solo qualche chiazza di neve osservabile sotto il Cornetto, ma in rapido scioglimento. Partito dall’accogliente rifugio Viote (eccellente trattamento) alle 6, in tempo per ammirare l’alba, mi dirigo verso il Cornetto, che raggiungo per le 7.50 dopo aver incontrato due camosci. Sono salito sul Cornetto con qualche passo di divertente arrampicata dal suo versante Ovest, sfruttando una sorta di caminetto che porta dritto in punta. Gran panorama su Presanella, Adamello e Brenta. Sceso per sentiero fino ad un intaglio molto stretto (segno CAI sbiadito), che conduce alle postazioni militari della Prima Guerra Mondiale.
Proseguo fino al Dos d’Abramo per il tratto attrezzato, mai realmente esposto (attenzione al mattino presto per la roccia scivolosa, un po’ umida), e poi facilmente fino in vetta. La discesa verso Cima Verde si effettua per un ripido canale roccioso, che i qualche punto e’ quasi verticale. Buone tacche per i piedi in caso di roccia scivolosa e umida, come l’ho trovata io, occorre prestare molta attenzione se si e’ sprovvisti di set da ferrata, come nel mio caso. L’esposizione e’ ridotta, ma una caduta non e’ consigliabile.
Il tratto successivo fino alla sella della Cima Verde e’ facilitato da un cavo di acciaio. Il resto del percorso e’ elementare. Dalla Cima Verde ci si cala per ripidi boschi fino alla Torbiera delle Viote, bellissima, da cui si raggiunge in breve il rifugio Viote. Arrivato all’auto alle 10.30.
Una particolare menzione di merito per il rifugio Viote, davvero ben gestito! Eccellente sotto tutti gli aspetti: cucina, comfort, servizi, consigli alpinistici, simpatia, disponibilita’, prezzi. Tanti rifugisti delle Alpi Occidentali avrebbero da imparare!
In solitaria, per un break in natura durante i lavori al Festival dell’Economia di Trento. E’ bello tornare ad assaporare la roccia dopo quasi 5 mesi di inattivita’ causa studi a Long Island!