Condizioni perfette! Rigelo perfetto, non tira una bava di vento, non c’è una nuvola.
Partenza dal cosmiques all’1:30, arrivo in vetta alle 9:30. In giro molte cordate, sia dai 3 monts che della normale francese.
I 40° della parete del Tacul sembrano notevolmente di più, e il ghiaccio smosso dalle cordate davanti è una bella sveglia.
Quasi tutto chiuso, solo un paio di crepi iniziano ad aprirsi ma facilmente saltabili.
Eccolo, il Maudit, l’ostacolo verso la nostra vetta, anche lui non banale, ma la sua tagliente vetta ci fa scorgere l’infinità ascesa che ci attende.
Gli ultimi 400 m, alla base del Bianco, sono i più duri, non tecnicamente ma per la stanchezza accumulata e il gran caldo che inizia a fare. Le lacrime di gioia in vetta scendono copiose.
Il ritorno è davvero infinito, da non sottovalutare. L’idea iniziale era di scendere dal Gouter, ma la tramway era ancora chiusa per lavori.
Disarrampicare il pendio finale del Maudit e quello iniziare del Tacul non è banale.
Il ritorno è stato particolarmente stressante per il vincolo di dover stare nei tempi per la funivia. Arrivati di fianco al cosmiques, vederla 200 m sopra é tosto. Salita accompagnata da numerose bestemmie e sbocchini.
Molto dispiacere per Magno, a cui l’altitudine mischiata alla cena davvero pessima del cosmiques ha giocato un brutto scherzo e ha dovuto rinunciare in partenza.
Nota sul rifugio: la cena alle 19:30 non è tardino, avendo la sveglia a mezzanotte e mezza?
Data la combo di orario tardo e cibaglia tragicomica consiglio vivamente l’opzione B&B.
Con Edo, le cui determinazione e cazzimma sono state fondamentali. Ad maiora, brother.