Bernina (Piz) Biancograt

Bernina (Piz) Biancograt
La gita
smarchio
5 27/06/2025
Accesso stradale
Parcheggio a Pontresina 15 CHF / giorno
Traccia GPX

Parecchie cordate su questo itinerario di grande soddisfazione che con un totale di 3000 m D+ e 1800 D- garantisce, percorrendolo in 3 giorni, un’esperienza indimenticabile. E’ la mia terza volta su questo itinerario e complessivamente si nota una diminuzione del percorso su neve sotto il primo colle (Fuorcla Prievlusa 3430 m), tanto che è stato attrezzato un tratto con gradini in ferro e fittoni per raggiungerlo.
L’arrampicata su tutta la parte rocciosa della cresta non è difficile, ma ha parecchi tratti molto esposti e alcuni passi per superare un paio di forcelle naturali che richiedono notevole energia. In questa traversata siamo riusciti a procedere con parecchia conserva. Subito prima della Biancograt nevosa vera e propria c’è un isolotto roccioso che diverse cordate hanno affrontato percorrendo la sua cresta, noi abbiamo optato, come altre cordate, per seguire la neve sulla sua gengiva; abbiamo trovato un paio di punti delicati, ma è stato decisamente più veloce soprattutto per traccia presente.
Sulla Biancograt abbiamo usato 2 piccozze e siamo saliti fino al Pizzo Bianco abbastanza agevolmente superando anche il tratto intermedio più ripido (circa 70/80 metri) dove il ghiaccio era ricoperto da un paio di centimetri di neve e dove quasi tutte le guide con cliente hanno piazzato viti da ghiaccio.
Il tratto roccioso successivo lo abbiamo percorso senza ramponi fino alla ultima rampa sotto la vetta, dove era presente neve e ghiaccio ed abbiamo rimesso i ramponi; diverse cordate hanno preferito proseguire senza.
La discesa è iniziata seguendo la cresta fino alla spalla che abbiamo disceso in parte disarrampicando e con una doppia (30 metri giusti giusti!) che ci ha portato poco prima della discesa finale sul nevato sopra il rifugio Marco e Rosa; ultime 2 doppie (le volte precedenti ne avevamo fatta 1 sola prima di atterrare sulla neve “comoda”) e veloce discesa al rifugio Marco e Rosa. Va detto che ci sono diversi punti di ancoraggio per queste 3 ultime doppie ed è possibile quindi utilizzare anche una corda non da 60 metri.
Il giorno seguente, decisamente meno impegnativo, arriviamo su ottima traccia alla Fuorcla Bellavista dove attacchiamo la cresta rocciosa e la percorriamo (tutta senza ramponi) in veloce conserva (tanto i punti più impegnativi li “copriva” Giacomo). Rimessi i ramponi e raggiunto il Piz Palù solo più 2 tratti di cresta molto esposta da percorrere abbottonati hanno condizionato la discesa. Quindi, dal colle (3750 m) a est del Piz Palù Orientale e facendo attenzione a qualche “buco” peraltro evidente, si raggiunge velocemente il tratto di sentiero che abbiamo percorso con le scarpe da corsa già utilizzate per salire al primo rifugio (Tschierva) e che conduce alla funivia per Diavolezza.

Cavalcata per cresta troppo bella per non rifarla questa volta con Giacomo che ha “tirato” sempre da primo…
Il primo giorno abbiamo raggiunto il rifugio Tschierva accompagnati da uno scroscio di pioggia, ma i 2 giorni successivi sono stati spettacolari. Forse troppo caldo (mai usato i piumini), ma roccia ottima e tratti su neve/ghiaccio molto tracciati con il che la progressione è stata sicuramente facilitata.
Accoglienza nei rifugi OTTIMA. In particolare la cucina del Marco e Rosa decisamente fuori standard per la quota del rifugio; addirittura c’è la scelta tra tre primi 3 secondi e 3 dessert ! E tutti di buona qualità. Mai visto !
Inserisco traccia GPS

Link copiato