- Accesso stradale
- Solito.
Piccole grandi soddisfazioni per la prima sulla grande cattedrale. La via è una classica molto bella, e al pensiero della sua apertura da Molteni nel 1935 vengono i brividi. La linea è tutta a proteggere, con qualche chiodo qui e là, da non sottovalutare per i gradi apparentemente bassi. Qualche nota sulla salita: abbiamo fatto un tiro in piu date le condizioni non ottimali del nevaio; la via non è cmq 300m come indicato qui su gulliver ma circa 450m se non di piu. Fino ad L4 tutto ok, in quest ultimo abbiamo trovato la sosta a tre chiodi, per raggiungerla, dopo L3, salire circa 40m sulla placconata subito dopo la rampa erbosa tendendo verso il bottone, cercare il facile e i chiodi appaiono su una cengetta (non farsi ingannare da alcuni spit). L5 e L6 invece abbiamo credo preso una variante: per L5 ho puntato alla sosta a due chiodi con cordino giallo dopodiché abbiamo provato ad affrontare il dietro subito sopra a quest ultima sosta, ma alla fine abbiamo fatto un traverso protetto da un 0.75 e 2, e ripreso la linea grazie a delle lame comunque con dei chiodi vecchi, bellissime; breve sosta attrezzata alla fine e puf ci siamo poi ritrovati sul diedro con friend incastrato che dovrebbe essere L7 ( abbiamo in sostanza saltato la cengia detritica). Da li in poi tutto bene fino al bivacco. Ultima nota: nel tiro chiave del traverso L9, dopo aver superato il primo diedro con uscita fisica, siamo saliti su delle lame subito sopra, legg. strapiombanti, molto belle ed esposte e da proteggere: non sono sicuro fosse la linea originale ma tanta roba, credo V/V+. Bellissime le ultime 3 lunghezze sullo spigolo. Emozione vedere il bivacco apparirti alla fine. Calate veloci sulla linea nuova del soccorso.
Grandissimo il socio Matteo e un grazie a Mimmo del rifugio, persona splendida. A breve torneremo su questa grande cattedrale che ti ruba l anima.