- Accesso stradale
- Ladrata da parte del securino per il prezzo. Parcheggio ai Bagni di Masino per poi andare verso la Capanna Gianetti
Via di difficoltà contenute, ma mai da sottovalutare per la sua complessità nel seguire la traccia, a volte poco logica. Seguire bene le relazioni. Noi abbiamo guardato la relazione di Le montagne alle quali appatengo (ottima, ben strutturata e munita di foto). https://toso-mas.blogspot.com/2020/02/via-molteni-al-pizzo-badile-3308-mslm.html
Doppia serie di Friends dal 0.4-2 e nuts
Poco da dire, ambiente fantastico, la mia prima vera via alpinistica con Mirco e devo dire che via. Il V ci sta tutto, ma la vera difficoltà della via è individuare come si sviluppa il tiro, i chiodi non sono sempre un buon punto di riferimento e lo può dire Mirco, dove si è fatto un volo di 6-8 metri su placca per essere uscito fuori via (per fortuna non facendosi male).
L’attacco era un poco coperto dal nevaio, abbiamo dovuto deviare sulla destra per poi riportarci sulla sinistra sui passaggini di II fino ad arrivare alla partenza della via.
Sul quinto tiro, dove bisogna rimanere a sinistra del bottone, il mio compagno è rimasto troppo a sinistra, incontrando uno spit nuovo. Pensando che la via andasse im quella direzione ha continuato facendosi un bel volo su placca (molto probabile una variante che al posto di IV era un V- come passaggio). Quindi consiglio nel quinto tiro di non stare troppo a sinistra, ma manco troppo a destra, altrimenti si va verso il Bottone e si esce fuori via anche dall’altra parte.
Dicasi lo stesso per me. Nel tiro chiave (ottavo) superato il pezzo di corda fissa, si deve poi superare un bel diedro alquanto fisico (V) fino ad arrivare a una cengia con un anello. Qui prendere la parte SINISTRA dove spuntano queste strapiombanti fessure. Io invece, ingannato dall’anello e dalla facilità che mi son ritrovato davanti, son sparato dritto su queste lame. Poco da dire, quando mi son ritrovato a 10 metri su un IV+/V- senza chiodi e non avendo possibilità di integrare protezioni. Buon si voglia che son riuscito a proteggermi dopo, ma mi son fatto 35 metri senza chiodi e con solo friends. Son riuscito poi a sbuccare sopra e ho fare sosta su friends e cordini su una cengia. Un tiro che da 30 è diventato 60 metri e le corde facevano un attrito spropositato. Sostanzialmente poi ci siamo uniti al nono tiro, vedendo 20 metri più in basso sulla nostra sinistra la vera sosta con il successivo diedro. Da qui in poi l’arrampicata segue questo magnifico spigolo con tiri di III e IV+, non troppo difficili, ma mai da sottovalutare fino a sbucare al bivacco giallo. Nonostante i disguidi siam saliti in circa 7 ore (attacco alle 7:45 arrivo alle 14:45 al bivacco).
Attenzione, noi per la discesa abbiamo disarrampicato sulla normale per poi spostarci sulla destra in un canalone dove ci son anelli per le calate da soccorso. Le soste di calata più volte son state spostate (possibile per le valanghe?) e la discesa è diventata infinita. Consiglio invece di scendere dalla normale, avremmo risparmiato un sacco d’ore…
Nel complesso è stata una via fantastica, nonostante i problemi riscontrati. Da non sottovalutare e nonostante il grado non altissimo, diciamo che qualche via sulle spalle è consigliata, non certo per le difficoltà, ma per l’ambiente e il sapersi muovere in montagna.
Un ringraziamento al rifugista della Gianetti, che avremmo voluto attaccare prima, ma l’orario per la colazione era non prima delle 6:00 per noi.