- Accesso stradale
- nessun problema, asfalto nell'ultimo tratto un po' rovinato. parcheggi a bordo strada
Salita completamente priva di neve, e se non ci si incasina nel tratto tra l’anticima e la cima (basta seguire gli ometti e un po’ d’occhio a cercare i passaggi) la salita è da considerarsi EE puro.
Siamo partiti da poco oltre Viviere, il percorso è privo di avvicinamento e quindi diretto, su ottimo sentiero fino a circa 2300 quando si abbandona la traccia per il colle d’Enchiausa, dopodichè si salire ripidamente per vaghe tracce (ometti qua e la).
Percorso un po’ faticoso ma diretto, superato un breve canalone detritico, appare il pendio erboso per l’anticima con la croce visibile.
Come detto il percorso per la cima è facile, dove si resta in cresta è detritico, poi l’aggiramento dei torrioni prevede un brevissimo passaggio un po’ esposto ma con buoni appigli per le mani (occhio invece al detrito infido per i piedi). Eventualmente questo passaggio lo si può ancora evitare scendendo di 30 m nel pendio sottostante, ma non ne vale la pena perchè si fa tranquillamente. Oltre il percorso torna semplice fino alla cima, che ha davvero una forma curiosa specie se osservata dall’anticima.
In discesa vale la pena effettuare una breve divagazione per raggiungere il Bivacco Valmaggia, per poi ricollegarsi al percorso di salita. Discesa rapida.
Oggi il timing per il meteo era importante, siamo arrivati in cima con bei panorami e schiarite ampie e sole caldo, e poi scesi con qualche goccia nell’ultima parte di discesa, salvo poi giungere all’auto che aveva già terminato (non lo stesso nelle zone limitrofe dove ci sono stati dei bei rovesci).
Bella gita, non lunga in ambiente molto suggestivo.
Un grazie a DavidAlba che ha recensito la gita nei giorni scorsi, oltre a noi 7 altre 4 persone sul percorso.