Dalle poche informazioni reperibili sul web ci eravamo fatti l’idea che la via di salita più semplice fosse la cresta Ovest: errore. Esiste una ben più comoda salita per cengie a S-E dell’evidente canalino nevoso (Abbastanza pulite dal detrito, ma serve comunque il casco…). La salita dal canalino, ripido, ma molto breve, è una terza alternativa. Noi siamo saliti prima al colle su nevaio “sporco” di detrito instabile (Ghiaccio sotto) e poi passaggi in mezzo alle rocce facili (I grado), ma molto sporchi e con un pò di esposizione talvolta. Dal colle lungo il filo di cresta di grossi blocchi, con un paio di passaggi esposti. Il primo passaggio è aggirabile facilmente a S. Il Secondo, in corrispondenza di una barra rocciosa con grotta che sbarra la cresta. Questo si supera agevolmente passando sempre sul filo di cresta (Anche se non si direbbe al primo sguardo), restando quindi a N della grotta su grossi blocchi, e ritrovarsi in un piccolo incavo in mezzo alla cresta, dal quale si esce in modo singolare, ovvero passando sotto un roccione (Si deve togliere lo zaino per passare). Da quì la cresta presenta ancora passaggi stretti, ma mai con forte esposizione, e si arriva brevemente in cima.
In discesa siamo arrivati nella zona del canalino nevoso e poi abbiamo seguito una bella cengia in direzione S (Qualche rado ometto), che ci ha riportato sul nevaio sotto il colle. La base del nevaio si raggiunge con 50mt circa a 35° che spianano in basso.
Per l’avvicinamento fino alla base della salita è consigliabile, sia per motivi di sicurezza, sia di risparmio sulla percorrenza, imboccare il sentiero a bordo ghiacciaio a destra (Bolli bianchi).
Gita da non sottovalutare per sviluppo (18Km) e dislivello (Con saliscendi 1600 D+) ed in buona parte su terreno impervio.
Bella gita in ambiente spettacolare, peccato solo per il cielo grigio; presa qualche goccia di pioggia, ma che non ha mai dato problemi. Con Daniele, Gino e Teddy.