Bellissima cascata, che si presta a diverse interpretazioni.
Noi abbiamo fatto così:
un primo tiro a partire dal canale nevoso porta alla prima sosta a sinistra (spit), facile, il secondo tiro (una trentina di metri?) porta nella comoda grotta a sinistra dell’uscita, il tiro più continuo, il terzo porta all’ultima sosta attrezzata sulle rocce a destra, pochi metri ripidi poi subito più appoggiato.
Discesa due doppie, la prima fino alla prima sosta di salita, la seconda fino in fondo al canale.
Partiamo un po’ intimoriti dal grado dichiarato e per questo optiamo di salire a sinistra, la parte più facile. Finito il secondo tiro pensiamo che le difficoltà siano nell’ultimo tiro, finita la cascata pensiamo che le difficoltà, a dispetto dell’aspetto minaccioso della cascata, siano molto contenute probabilmente anche per qualità del ghiaccio e per la scalinatura.
Nonostante questo la salita è molto bella perchè non manca l’esposizione e il contesto è eccezionale. La temperatura, in assenza di vento, era perfetta e all’ultima sosta un tiepido sole scaldava le ossa.
Passando in centro o a destra si trovano senz’altro difficoltà maggiori e il secondo tiro (eventualmente concatenato al terzo) potrebbe diventare allora molto continuo. Il problema è che se passa una cordata prima, questa è quasi obbligata, attraversando per andare all’ultima sosta, a rompere il sottile strato di ghiaccio che c’è lì, il che provoca una fuoriuscita d’acqua enorme, infatti prima di noi e dell’altra cordata presente la cascata tutto sommato era abbastanza asciutta, dopo, durante le doppie, abbiamo fatto una gran doccia.