Dal parcheggio (cartellone illustrante le caratteristiche della ferrata) si procede pochi minuti su sentiero fino a trovare i primi cavi. Una scala deposita poco sopra il livello dell’acqua e qua si incontra già la tipologia di passaggi che caratterizza questa ferrata ossia traversi dove, come appoggi, si utilizzano dei ferri ricurvi.
Ad un certo punto il percorso si sdoppia ma entrambe le varianti presentano difficoltò simili e comunque si riuniscono dopo pochi minuti. Si percorre un tratto di sentiero per poi affrontare il lungo ponte sospeso. Giunti sull’altra sponda, si segue un piacevole sentiero interrotto dall’unico breve tratto verticale abbondantemente staffato.
Quando si inizia a vedere di nuovo la diga iniziano i passaggi più impegnativi, costituiti da traversi molto esposti dove la conformazione della roccia tende a spingerci verso l’esterno. Altri punti un po’ delicati sono un ponte tibetano con i cavi molto laschi, che conviene affrontare come un ponte delle scimmie, e alcuni traversi dove l’appoggio è costituito da tronchi. Uno in particolare è un po’ problematico in quanto il tronco è leggermente inclinato e il cavo a cui tenersi è spostato tutto a sx ed è lasco.
Giunti nei pressi della diga si affronta un ultimo tratto in salita per poi scendere su sentiero al coronamento, che si attraversa per poi risalire al parcheggio su una scalinata. Tempo indicativo per il percorso: 3h 30′