Avvicinamento
Storico
Parcheggiata l’auto circa 300 metri dall’entrata del Santuario, dopo una leggera discesa, entrare dal cancello principale, a sinistra si potrà notare una tabella con informazioni sull’area alpinistica (che è composta da diverse combinazioni di percorsi alpinistici, a formare delle Alte Vie). Prendere il cancelletto (ora non presente) subito dietro alla tabella, e costeggiare il contrafforte del muro di cinta e le cantine del Santuario tenendolo sulla dx.
Perdere rapidamente quota per circa 50 metri, e poi sulla destra, dove lo sperone roccioso (il I sperone) è meno repulsivo, individuare nella vegetazione una corda rossa, che aiuta a risalire verso DX, di nuovo in direzione del Santuario. Guadagnata una sella fra il I e il II sperone, proprio dietro al Santuario, si può ora scendere nel vallone, tenendo il I sperone alla propria SX.
Si perde rapidamente quota, lungo una traccia che è indicata da alcune caratteristiche brocche di latta smaltata, fino a giungere, sulla SX, alla base dello sperone, in circa 30 minuti dal parcheggio.
Nome alla base "Alta via"
Descrizione
Perdere rapidamente quota per circa 50 metri, e poi sulla destra, dove lo sperone roccioso (il I sperone) è meno repulsivo, individuare nella vegetazione una corda rossa, che aiuta a risalire verso DX, di nuovo in direzione del Santuario. Guadagnata una sella fra il I e il II sperone, proprio dietro al Santuario, si può ora scendere nel vallone, tenendo il I sperone alla propria SX.
Si perde rapidamente quota, lungo una traccia che è indicata da alcune caratteristiche brocche di latta smaltata, fino a giungere, sulla SX, alla base dello sperone, in circa 30 minuti dal parcheggio.
Nome alla base "Alta via"
- I tiro, 50 m, 4b: si attacca sul lato DX dello sperone, dove c’è la chiara scritta “Il signore dei Lecci”, in direzione dello spigolo dello stesso SX. Questo tratto è ben protetto da 3 Fix. Si prosegue sul filo della cresta fino ad incontrare un albero con un cordone (Leccio) da usare come protezione. Si prosegue sulla DX su placca (1 Fix), si prosegue poi dritto proteggendosi con un cordino su clessidra fino ad arrivare ad un piccolo strapiombo che si supera sulla DX (1 ch + 1 Fix) e giungere ad un ballatoio sotto ad un piccolo camino dove si trovano un cordone ed un Fix per la sosta.
- II tiro, 25 m, II: si percorre un tratto di rocce appoggiate e instabili e, con molta attenzione, si raggiunge il filo della cresta, dove, nella parte più compatta, troviamo la sosta su un alberello (se avete una corda da almeno 70 m potete saltare questa sosta, come abbiamo fatto noi, ed andare direttamente alla III)
- III tiro, 45 m, 4c: si segue lo spigolo, che diventa ancora più compatto, ma sempre protetto (3 Fix), lasciando la parte più esposta sulla sinistra, dove terminano alcuni monotiri di difficoltà più elevata. Ci si protegge anche con cordini su clessidra un po vetusti, se ne incontrano tre lungo la linea di salita. Alla fine, traversare qualche passo a DX, un po esposto, fino ad un altro cordino su clessidra e si arriva ad un ballatoio con una sosta a 3 Fix. Poco sopra un altra sosta, dopo alcune rocce più facili, con cordone su albero, in caso di affollamento della via.
- IV tiro, 25 m, II: parte facile, su rocce appoggiate, ma da superare con attenzione, che porta prima ad incrociare la cengia di Hummus e poi alla sosta, sotto un diedro verticale, in un ballatoio abbastanza comodo (2 Fix)
- V tiro, 50 m, 4c: si attacca il diedro sopra la sosta direttamente verso SX poi si prosegue sul filo della cresta, con passaggi più delicati (Fix) e su rocce più lavorate (Fix + 1 ch) fino ad una sosta aerea (2 Fix; sosta evitabile, proseguire); si prosegue lungo lo spigolo fino ad arrivare ad un grosso albero con cordino, sotto cui si traversa verso DX, si supera un salto sulla SX e si arriva alla sosta su Fix e clessidre.
- VI tiro, 30 m, 4b: su rocce più rotte, e in mezzo alla vegetazione (2 clessidre), si sale su un pendio erboso e su roccie a SX fino ad arrivare alla sosta su un grosso Acero (cordoni).
Vincenzo Abbate- Antonio Vasselli / 07.06.1981
- Bibliografia:
- https://speronidellamentorella.blogspot.com/