cambia il lavoro ai tempi del virus
La mascherina, ci salverà?
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giagio
Re: La mascherina, ci salverà?
Coronavirus, a New York morti seppelliti in una fossa comune: decine di lavoratori assunti per scavare
cambia il lavoro ai tempi del virus

cambia il lavoro ai tempi del virus
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striscignolo
Re: La mascherina, ci salverà?
Piuttosto che niente, meglio piuttosto.
Il luogo comune non ha mai trovato così tanti adepti come in questo momento. Ma si sà, come diceva il grande Gaber, le opinioni sono come i coglioni, ognuno ha le sue.
Così anche le linee guida dell'OMS vengono derubricate ad opinioni della stessa autorevolezza di una qualunque cazzata postata su whatsapp.
Ad ogni modo, se vi può far piacere, abbiamo avuto l'onore di ospitare in casa il virus che invece non si è accontentato del luogo comune (piuttosto che niente, meglio piuttosto); probabilmente trasportato da un componente familiare che lavora in ospedale (luogo di infezione per eccellenza) e dove per diverso tempo si sono utilizzati dispositivi di protezione puramente psicologici. L'epilogo, data la fascia di età d'appartenenza (la statistica giocava dalla nostra parte), è stato quello di sintomi appena percettibili o addirittura nessuno per tutti gli altri.
Vi voglio raccontare (credo che di tempo ne abbiate) un aneddoto: qualche anno fa, ventitrè per la precisione (come vola il tempo!) ho verniciato una culla per la nascita di mia figlia. Pensando scioccamente di proteggermi avevo indossato una mascherina antipolvere molto simile al tipo chirurgico (in realtà maggiormente fasciante) ed alla fine del lavoro non potete immaginare come erano conciate le mie narici e la parte di viso interessata dal passaggio dell'aria per la respirazione.
Se vi può far stare tranquilli usate quello che vi pare ma ...accompagnatelo dalla distanza. Distanza fisica, non sociale.
Il luogo comune non ha mai trovato così tanti adepti come in questo momento. Ma si sà, come diceva il grande Gaber, le opinioni sono come i coglioni, ognuno ha le sue.
Così anche le linee guida dell'OMS vengono derubricate ad opinioni della stessa autorevolezza di una qualunque cazzata postata su whatsapp.
Ad ogni modo, se vi può far piacere, abbiamo avuto l'onore di ospitare in casa il virus che invece non si è accontentato del luogo comune (piuttosto che niente, meglio piuttosto); probabilmente trasportato da un componente familiare che lavora in ospedale (luogo di infezione per eccellenza) e dove per diverso tempo si sono utilizzati dispositivi di protezione puramente psicologici. L'epilogo, data la fascia di età d'appartenenza (la statistica giocava dalla nostra parte), è stato quello di sintomi appena percettibili o addirittura nessuno per tutti gli altri.
Vi voglio raccontare (credo che di tempo ne abbiate) un aneddoto: qualche anno fa, ventitrè per la precisione (come vola il tempo!) ho verniciato una culla per la nascita di mia figlia. Pensando scioccamente di proteggermi avevo indossato una mascherina antipolvere molto simile al tipo chirurgico (in realtà maggiormente fasciante) ed alla fine del lavoro non potete immaginare come erano conciate le mie narici e la parte di viso interessata dal passaggio dell'aria per la respirazione.
Se vi può far stare tranquilli usate quello che vi pare ma ...accompagnatelo dalla distanza. Distanza fisica, non sociale.
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