Il serpentino si riconosce subito per la sua caratteristica “pelle” rossastra, ma al suo interno cela un’anima verde-bluastra o nera, che talvolta affiora in superficie. La colorazione rugginosa è dovuta all’ossidazione del ferro contenuto nella roccia. Addentrandosi tra le pareti della valle, si ha modo di scoprire vie di arrampicata sorprendenti, con tiri molto belli e davvero caratteristici, inseriti in un ambiente alpino di grande bellezza. Negli ultimi anni, queste pareti stanno vivendo una nuova stagione d’interesse, grazie all’apertura e alla riscoperta di vie a più tiri e di varie difficoltà. Questa guida, oltre a descrivere dettagliatamente sia itinerari storici che moderne aperture, propone anche un approfondimento sul contesto storico della valle. Con rigore e passione, sono riportati episodi poco noti, personaggi che hanno segnato queste montagne e curiosità che aiutano a comprendere meglio l'evoluzione dell'arrampicata locale. Mantenere vivo il legame con il passato è fondamentale per orientare le scelte future: è con questo spirito che gli autori, frequentatori di queste rocce sin dall’adolescenza, hanno realizzato questo lavoro.
