Le mie gite su gulliver
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Condizioni non certo delle migliori, come previsto e appurato fin dal park dove si vede bene la parte alta del percorso.
Noi abbiamo bivaccato in tenda al Lac des Fetoules (posto per 3-4 tende, più un paio poco oltre al bivio per il rifugio).
Prima neve da 3000 m circa, noi siamo saliti sulla dx (più diretto) a fianco del salto ripido del ghiacciaio (ormai in ghiaccio vivo), poi abbiamo traversato verso sx verso la cresta. Secondo salto del ghiacciaio anch'esso secco e crepacciato, cengia sottocresta in ghiaccio (vietato scivolare, si finirebbe nella terminale). Cresta finale, facile e divertente, secca e fatta senza ramponi. Un cordone per un'eventuale doppia per scendere nell'unico passo un po' più impegnativo. Discesa per lo stesso itinerario.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Saliti e scesi dalla cresta NO (pulita e asciutta) alla cima NE, prima di puntare alla Sant'Orso. Preferire l'aggiramento lato ovest degli ultimi metri piuttosto che il filo di cresta, soprattutto in discesa.
ll pendio NO del Sant'Orso è ormai in ghiaccio e si deve passare dalla cresta Paganini (no ramponi). Terminale sotto il colle Paganini problematica in discesa con neve smollata (un'altra cordata - olandese - ha fatto una doppia su corpo morto). C'è ancora un po' di neve nel valloncello a fianco del ghiacciaio, fino a 2950 m circa.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Condizioni da metà agosto. La parete è in ghiaccio e non si sale più, noi siamo passati così dalla cresta Paganini (delicata terminale sotto il colle). Attenzione alla parte rocciosa finale, una vera pila di piatti! (seguire una vaga cengia verso sx e poi puntare alla cresta N dove la roccia è migliore).
Bivacco affollato: eravamo in 9 per 8 posti, di cui 7 olandesi, 4 alpinisti e 5 escursionisti. Dopo le necessarie "presentazioni", siamo andati d'amore e d'accordo (;-D). Peccato per i tre amici alpinisti valdostani saliti tardi che hanno preferito ri-discendere. Ci saremmo stati, in qualche modo... (non so come...)
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Park di Pian del Re a pagamento anche in settimana (5 euro).
Il canalino di accesso è ancora ben innevato, nonostante il caldo, neve compatta e picca e ramponi indispensabili.
Effettivamente la parte bassa è più su teppa che su roccia, ma poi le cose migliorano. Non so se sopra la placca Perotti abbiamo seguito la via giusta (ci si siamo spostati gradualmente verso sx, fino a finire in un diedro che abbiamo salito per un tratto per poi uscirne sulla dx). In ogni caso, lungo il percorso che abbiamo seguito, abbiamo trovato 2 spit con placchetta di fattura artigianale e vetusta fettuccia legata (?) e... nient'altro. Anche noi nell'ultimo tratto siamo usciti sul filo della cresta NE e l'abbiamo seguito fino in punta.
Come dice qualcuno? gita defatigante (:-o).... nel ns. caso, però, prima del lavoro... :-(
alla base del canale che si insinua nella parete
nel canalino
canalino erboso sulla dx dopo la neve
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Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Noi volevamo fare la via storica descritta sulla GMI (AD-), ma alla fine abbiamo seguito questa, che la ricalca probabilmente per lunghi tratti, avendo però gli scarponi abbiamo saltato la seconda parte di L2 (5c) e la placca del diedro di L3 (4c), e siamo passati pochi metri sulla dx. Il resto siamo rimasti sulla via. Siamo poi usciti in vetta, come da descrizione, giusto in tempo, prima che si scatenasse l'inferno... la roccia è così così, lo dice uno di bocca molto buona, ma c'è di peggio...
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Per farla in giornata noi siamo partiti dalle Grange Colet, anzi, per l'esattezza, dalle Grange Ciarviera, poichè poco oltre c'è un divieto di transito. Abbiamo così raggiunto il Biv. Barenghi attraverso il Colle dell'Infernetto. Via di salita pulita e secca, solo un residuo di neve all'inizio della cengia e uno a metà (aggirabili). Fortunatamente era salito qualcuno nei gg precedenti, con terreno rammollito dalla pioggia, e le peste lasciate, ormai indurite, ci hanno aiutato non poco, altrimenti ci sarebbe stato poco da ridere in certi traversi... Fino alla placca finale, nonostante non via siano difficoltà particolari, il terreno è comunque molto delicato e richiede la massima attenzione.
Niente da segnalare sul tratto finale. Attrezzatura a posto (solo un dado da chiudere ad uno dei fix della sosta con catena all'uscita del camino). La placca si fa anche con gli scarponi, restando il più possibile nella fessura, ma lasciate gli zaini alla base, ne troverete giovamento.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Incuriosito da quanto letto sul sito gambeinspalla.org., dopo la Nasta, vado a vedere questa cima non ancora salita in passato. La trovo però più impegnativa di quanto mi era parso dalla descrizione dettagliata lì pubblicata. La salita per la cresta NE, in particolare, è tutt'altro che banale. Si arrampica costantemente, mai sotto il II grado e con l'incognita continua di riuscire a salire, senza trovare difficoltà maggiori. Il terreno è ripido e ridiscendere sarebbe molto delicato. Nel tratto poi fra anticima e cima, più facile, la roccia è tutt'altro che buona. In ogni caso non posso che consigliarla, specialmente se si cerca qualche difficoltà in più di quelle offerte dalla altre normali in zona.
al centro la vetta, a sx il colletto del Baus, a dx il Bastione
dall'anticima uno sguardo verso il colletto del Baus e la cresta percorsa
il tratto verso la vetta
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C'è ancora un po' di neve fra le rocce montonate sopra il Remondino e fino al lago, che aiuta non poco. Noi abbiamo salito il canale fin dal punto più basso (superando 30 m di placca liscia con un chiodo, III) e poi ci siamo tenuti sul lato sx orografico del canale (dx salendo) sempre su placche e gradoni (max II+). Simpatica salita, per fortuna eravamo gli unici nel canale, meglio non avere gente sopra o sotto..
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Volevo farlo prima per salire il canale completamente innevato, ho comunque provato, speranzoso che un po' ne fosse rimasta, visto che il colatoio è piuttosto incassato. E ne ho trovata, ma solo più per 50 m di canale (peccato), in compenso oltre i 2500 m c'era una spolverata di 5 cm di fresca che mi ha obbligato a tenere in ramponi fino in vetta.
Non fatevi ingannare, come è successo al sottoscritto: dalla fine delle catene la cima non è affatto vicina, nè come distanza nè come tempo. Per non ravanare, non seguite la cresta (anche se qualche ometto c'è) ma traversate sul fianco francese fin sotto la verticale del punto culminante, quasi a picco sul colle di Nubiera. Ultimi metri non banali, soprattutto in queste condizioni.
In auto si arriva al campeggio 700 dopo il Campo Base, oltre c'è divieto di transito.
Prima sorpresa: cercavo un po' di neve, ma non questa!
ci siamo: il canalino di salita è a dx ma la neve che serve non c'è!
il canalino dalla fine delle catene (sante!)
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Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Sempre bella. Noi l'abbiamo fatta con una corda da 30m. In questo modo occorre inventarsi delle soste, ma non c'è problema vista l'abbondanza di spuntoni. Abbiamo fatto l'uscita in vetta diretta a nord della croce (consigliata). Non serve integrare, bastano 6-7 rinvii lunghi.
C'è ancora neve nel coulour del Porco, inizia 200 m sotto il Giacoletti ma è c'è la traccia. Per scendere dal passo il sentiero attrezzato è completamente pulito, c'è pure una corda fissa per attraversare il canale alla base e tornare al rifugio. Ramponi inutili.