Le mie gite su gulliver
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Zero neve nell'avvicinamento, ma ramponi utili sul terreno gelato per raggiungere il colletto a monte della forcella. Parte rocciosa asciutta. Canalino della Forcella del Cimonasso praticamente secco ma dall'aspetto decisamente interessante con neve (chissà se si troverebbe il momento giusto per avere neve nel canale e parete finale asciutta?). Poca neve gelata in cresta nel percorso di discesa. Gola delle Scaglie secca e polverosa. La quotazione, come da bibliografia, è forse un tantino generosa, vista la brevità del tratto di arrampicata, ma oggi ci poteva stare con le condizioni climatiche che c'erano (freddo inteso e vento, nonostante la posizione teoricamente riparata).
Avvicinamento prima parte
avvicinamento seconda parte (visto dalla gola delle scaglie)
percorso parte finale
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Ramponi indispensabili per un tratto non aggirabile di sentiero ghiacciato in "zona cascate", oltre poca neve sul sentiero e ghiaccio evitabile. Per non pestare neve oltre il lago verso il col Longet abbiamo seguito il "percorso scialpinistico". Cresta di avvicinamento pulita, parete pulita, un po' di neve di scaricamento solo alla base. Roccia molto fredda, vista l'esposizione. Saliti dalla via dei diedri con uscita diretta a sx senza passare al colletto fra le due cime (percorso fatto al ritorno). Discesa con 2 doppie sulla via. Normale all'ombra e con neve nel diedro canale.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
In solitaria in circa 5h dal park della diga. Si pesta neve da 2400 m, crosta non portante fino a 2700 m, quindi molto dura e portante fino al colle. Parte finale del canale liscia come un biliardo. Salito sulla Levannetta come da descrizione ma stop alla base dei gendarmi sommitali. Troppo esposti e incerti i 4 metri finali, per farli senza adeguata assicurazione. Se qualcuno salisse fin sopra il punto culminante, integri e modifichi pure la relazione.
Permettetemi di dedicare questa gita allo scomparso Daniele Vottero, che salì fin quassù il 6.4.2014 durante una scialpinistica al Colle Perduto. Non ci conoscevamo, ma la sua salita mi incuriosì e lo contattai per avere delle info.
condizioni canale del colle perduto
quasi un biliardo
la prima parte del percorso dal colle
[visualizza gita completa]
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Strada chiusa al Pian della Regina. Saliti dal sentiero estivo (pulito) fino al bivio con il sentiero del Postino. Parte bassa del Coulour bianco ben innevata e con neve portante, parte alta invece da dimenticare (magra e con neve molto inconsistente). Cresta pulita e fatta senza ramponi (fino alle Fourion), poi più neve ma nessun problema con picca e ramponi fin sotto il Colle delle Traversette. Giro incredibile per la stagione.
Ottima alternativa, un po' più facile, alla traversata di Punta Venezia con salita dal canale N e discesa dal Coulour del Porco.
situazione neve nel canale del Couloir Bianco
nel canale
uscita magra con neve inconsistente e senza fondo
[visualizza gita completa]
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
note su accesso stradale :: Per l'alpe Chaulieres, strada decente ma meglio 4x4
Sempre praticamente assente, si tocca solo fra l'anticima e la cima (durissima, ramponi utili), il resto del filo di cresta è pulito. Roccia abbastanza buona, ma richiede una certa confidenza soprattutto per i tratti più verticali (uno in particolare necessita di un po' di decisione). Protezioni veloci non usate. Diverse cordate dietro di noi (ma solo perchè partite più tardi....;-))
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
note su accesso stradale :: tutto ok
Viste le condizioni particolari di questo dicembre senza neve (o quasi) ci facciamo tentare da una salita in quota. La prima neve si trova dopo il Ca' d'Asti (dove attacchiamo la cresta) ma è continua solo dopo la Crocetta, dove dobbiamo calzare i ramponi e legarci, soprattutto per via delle rocce verglassate, lato ovest. Anche così niente di estremo, il punto più impegnativo è il saltino verticale sotto il cortile della cappelletta della vetta. Molta gente, ma solo noi sulla cresta. La normale, fatta in discesa, ha neve solo nel traverso (ma c'è un'ottima traccia).
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Viste le condizioni trovate una settimana fa al Delà, torno in questa valle. Salgo comodamente fino al col Moussaillon su sentiero ormai quasi completamente pulito. Il lato Clavalitè è invece interamente innevato e anche in modo relativamente abbondante, al punto da coprire interamente l'immonda pietraia di questo versante. Purtroppo la neve non è sempre portante, sopratutto nel lungo traverso per raggiungere il canale finale. Ultimi metri un po' delicati (cornice su placca), poi gran soddisfazione per aver "azzeccato" anche questo percorso sicuramente poco frequentato anche a secco. Queste condizioni autunnali particolari si prestano molto a questi gite con avvicinamenti a secco e finali su neve che in altre stagioni sarebbero complicate da farsi.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Viste le condizioni particolari di questo autunno (versanti al sole puliti, ma versanti nord innevati) decido di provare questo itinerario. Salita comoda lato Champorcher con poca neve sulla mulattiera, innevamento perfetto per gli scopi, sia per quantità che per qualità, lato Clavalitè: crosta da vento portante fino in cima. Salita e discesa redditizie su pendii con pendenze già di tutto rispetto. Consigliabile, ma solo in queste condizioni.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Per mia comodità sono salito da Bout du Col di Prali, passando dall'alpe Sellette, dal Colle della Bocchetta e quindi risalendo i ripidi pendii in sx orografica del Vallone della Longia. Ho raggiunto la cresta con la Val Lunga nel punto più basso fra il M. Aparè e la Cima Roudel. Tutto secco fin qui. Scollettato in val Susa ho trovato la neve un po' sfondosa. Per raggiungere il canale occorre scendere un centinaio di metri nel vallone e risalire. Conoide in neve trasformata portante, canale discretamente innevato ma con neve farinosa. Bell'ambiente. Cresta finale pulita e facile di roccia franosa. Ho traversato verso la cima centrale quindi sono sceso su neve lato ovest fino a 2800 e con un lungo traverso, ed alcuni saliscendi, ho raggiunto il colle delle Longia da dove sono tornato all'auto. Quasi tutto su neve sufficientemente portante fino a 2400 m. Giornata non fredda, con vento che ha tenuto la neve. Sconsigliato farlo in questo modo, se si è sicuri di salire in auto in Valle Argentera, preferire quella soluzione.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Lunghissima traversata di cresta, ideale per una tersa giornata autunnale.
Io, avendo già salito in passato la Grand'Uja, ho raggiunto direttamente il col Cirel salendo direttamente da sud da poco prima dell'Alpe Cruvin (faticoso e caldissimo, oggi).
La difficoltà principali della traversata sono concentrate in un passaggio sulla cresta O della Punta di Nonna e nella cresta SO della Rocca del Forno. Io poi trovato un po' di neve sul lato nord della cresta fra fra la Rocca del Forno e la Punta Cruvin e questo mi ha rallentato un po'. A questo punto, vista l'ora, ho tralasciato di raggiungere ancora la Lunella, già salita in passato.
La roccia (serpentino) è generalmente buona, ci sono alcuni passaggi interessanti e alcuni tratti affilati e moderatamente esposti. Numerose possibilità di aggirare i punti più ostici sul fianco meridionale, su scivolosissime teppe erbose. A ciascuno secondo i propri gusti.