Le mie gite su gulliver
Giudizio Complessivo :: *** / ***** stelle
osservazioni :: visto valanghe a pera esistenti
neve (parte superiore gita) :: crosta portante
neve (parte inferiore gita) :: crosta portante
note su accesso stradale :: Strada pulita sino ai Chiapili di sopra
quota neve m :: 1600
Oggi gita tranquilla per accompagnare un amico che non era mai salito con le ciaspole sino alla diga del Serrù - Si parte dalla sbarra lungo la strada, su una lieve spruzzata di neve, dopo il torrente abbiamo risalito il ripido pendio dietro le baite tagliando in pò il percorso, dopo il lungo traverso, non è più possibile risalire lungo la strada per slavine, ma si risale il ripido pendio centrale che taglia diversi tornanti e porta ad uscire dove ci sono le baite del Serrù - Dalle baite abbiamo poi risalito il pendio a destra della diga andando a confluire sulla strada che porta al lago Agnel - Discesa sulla diga del Serrù con breve pausa fotografica - Bella giornata di sole - Incontrati diversi skialp e racchettari lungo il percorso
Un saluto all'amico Franco che è rimasto soddisfatto della bella gita
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
osservazioni :: nulla di rilevante
neve (parte superiore gita) :: crosta non portante
neve (parte inferiore gita) :: crosta portante
note su accesso stradale :: Strada pulita
quota neve m :: 1900
Segnalo che la salita da questo intinerario richiede poca neve o neve sicura in quanto è soggetto a slavine dai pendii
In considerazione della situazione neve decidiamo per una gita nella valle di Champorcher, dove da info gulliveriane c'è più neve - Giornata soleggiata al primo mattino con novolosità in aumento che ha coperto il sole, lasciando una temperatura abbondantemente sotto lo 0°C - Siamo risaliti lungo la poderale che porta a Dondena, fino al bivio della poderale che porta all'alpe Sapy, dall'alpeggio è ben visibile la nostra meta con la parete di arrampicata, dopo l'alpe seguendo il sentiero 9A con diverse svolte abbiamo risalito il risalto roccioso (sentiero con tratti di neve e ghiaccio), raggiungendo il vallone superiore, di qui in avanti abbiamo calzato le ciaspole con la neve in deciso aumento, abbiamo risalito brevemente il vallone per poi attraversare il torrente e risalire nella grande pietraia a sinistra (labirinto roccioso di grosse dimensioni), all'inizio la neve era abbastanza portante, ma man mano che siamo risaliti lungo il ripidissimo pendio, con condizioni di neve portata dal vento, le condizioni sono decisamente cambiate, con diversi sprofondamenti e scivolate, abbiamo risalito il pendio fino a circa 30/40 mt. dalla cima, poi di fronte a noi si sono presentate delle placche ed abbiamo desistito (al ritorno dal vallone abbiamo visto che ci eravamo tenuti troppo a sinistra) magari ci ritenteremo - Raggiunto il vallone centrale l'abbiamo risalito integralmente raggiungendo l'alpe Raty e poi l'omonimo lago innevato - Ambiente veramente meraviglioso con un buon innevamento
Un saluto al compagno Dario per questa nuova avventura
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
osservazioni :: visto cadere valanghe a pera
neve (parte superiore gita) :: crosta non portante
neve (parte inferiore gita) :: crosta portante
note su accesso stradale :: Strada pulita sino ai Chiapili di sopra
quota neve m :: 1800
In considerazione della abbondante nevicata di inizio stagione, diamo inizio alle ciaspolate, cominciando da dove avevo chiuso con l'ultima ciaspolata della stagione precedente (colle del Nivolet) - L'idea iniziale era appunto quella di ritornare al colle del Nivolet, ma le condizioni della neve all'inizio buone, sono peggiorate come portanza man mano che salivamo e con traccia inesistente si sprofondava, portandoci a più miti consigli - Alla diga Agnel 60 cm. di neve - Giornata spaziale non una nuvola ed un leggero venticello a tratti - Lungo il percorso diverse slavinette di fondo sui pendii più ripidi e nel pomeriggio con il riscaldamento visto nuovi distacchi - Al ritorno incontrato alcune persone lungo il percorso, con le calzature più bizzarre (manca il tacco 12), veramente poche con gli scarponi (non pensavano ci fosse così tanta neve) sarà ?
In compagnia dell'amico Dario
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Bella gita nel vallone solitario di Cambrelle, giornata soleggiata e calda per la stagione - Bellissimo il rifugio Santa Pulenta a Cambrelle, con pietre a vista ed arredamento interno in legno - Risaliti come da intinerario lungo la pista agro silvo pastorale, che superata la borgata di Cambrelle risale il vallone sino agli alpeggi Bianasso inferiore e superiore e poi con un lungo traverso raggiunge la fine della poderale, di qui in breve si risale sulla destra e si raggiunge l'amena conca del lago di Pratofiorito - Il lago è posto proprio sotto l'aguzza punta di Pratofiorito con dietro la cima Marsè e Bellavarda - Luoghi tranquilli e solitari
Un saluto all'amico Dario
Giudizio Complessivo :: *** / ***** stelle
Oggi l'idea era di andare alla cima Golai, sfruttando forse una delle ultime finestre di bel tempo prima di una nevicata, ma giunti al passo Paschiet, ricevo un sms di problemi famigliari, e sono costretto al rientro - Bellissimo il vallone d'Ovarda, solitario e con l'imponente cima della Torre d'Ovarda a catalizzare l'ambiente - Mattinata soleggiata, ma gradatamente dai valloni hanno cominciato a risalire le nebbie e forse ci avrebbero oscurato i panorami dalla cima - Bel sentiero segnalato sino al colle Paschiet, un intaglio tra la Torre d'Ovarda e la cima Golai - Appuntamento con la cima Golai solo rimandato
Un saluto ai compagni Dario e Valter
Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Oggi al Mont Chetif una giornata da cartolina, non una nuvola, assenza di vento e temperatura gradevole, gli ingredienti necessari per effettuare una gita tranquilla su quello che giustamente viene considerato il più bel balcone naturale sul Gruppo del Monte Bianco (sembra di toccarlo) - Partiti appena sopra il rifugio Monte Bianco, abbiamo poi risalito la pista da sci (Chetif), ridiscendendo poi a Corba Dezaleuna e risalendo all'arrivo della seggiovia Zerotta, di qui abbiamo preso il sentiero molto ripido che tra pietraie e sfasciumi raggiunge un colletto che porta verso la cresta, che seguita integralmente porta alla vetta dove c'è la rosa dei venti ed più avanti a precipizio su Courmayeur la grande statua della Madonna (Regina Pacis) - Dalla vetta panorama grandioso a 360° su tutto il Gruppo del Monte Bianco, ghiacciaio del Ruitor e cime circostanti sino ai confini tra Francia e Svizzera ed in basso la Val Ferret e la val Veny - Lunga pausa in vetta a rimirare questi grandiosi panorami, oggi ci siamo più stancati con la mente e gli occhi a guardare e pensare ai grandi alpinisti, tra cui Bonatti che di queste cime nè hanno fatto una ragione di vita
Un saluto agli amici Dario e Sergio
Giudizio Complessivo :: *** / ***** stelle
Oggi in considerazione del meteo alquanto incerto decidiamo per una gita in zona, verificando alcuni siti meteo, vediamo che danno al colle del Nivolet sole, il problema dei siti è che non dicono a che altezza trovi il sole - Alla partenza da casa il tempo è molto nuvoloso, arrivati a Ceresole siamo avvolti dalla nebbia, speranzosi saliamo sino al colle sperando di bucare la nebbia, che invece aumenta - Partiamo dal rifugio Savoia sotto una lieve pioggerellina, mentre si apre uno squarcio verso la VdA e vediamo che il sole da qualche parte c'è, visto i presupposti ridimensioniamo le nostre idee e puntiamo verso il colle Leynir visto che c'è un bel sentiero ed anche con la nebbia è ben percorribile, lungo la salita solo brevi squarci in una nebbia persistente - Arrivati al colle i panorami anche se parziali si aprono sulla valle di Rhemes (decisamente più soleggiata), risaliamo oltre il colle sino al punto panoramico - Al colle e sulle cime circostanti è già arrivata la prima neve - E' stata comunque una bella gita tra nebbie e squarci di sereno a 3100 mt. ad Ottobre inoltrato
Un saluto all'amico Sergio
Giudizio Complessivo :: *** / ***** stelle
Oggi ritorno a distanza di un anno alla Becca d'Aran, per accompagnare un gruppo di amici - Probabilmente quando io salgo questa cima mi porto dietro la nuvoletta fantozziana, l'altra volta al ritorno mi aveva colto un grosso temporale ed oggi nuvole e nebbia ad oscurare i grandiosi panorami - Già risalendo in auto la VdA la nebbia era padrona incontrastata a presagire la giornata, appena dopo Valtournanche anche una lieve piogerellina, arrivati al parcheggio di Cheneil alcuni squarci ci facevano pensare ad un miglioramento, che purtroppo solo a tratti c'è stato - Risaliti come da intinerario lungo il sentiero n° 26, puntando al fondo del vallone dove c'è il torrente con la cascata, risalendo il ripido pendio a fianco della cascata con alcuni passi scomodi, abbiamo raggiunto le balze superiori, sino al bivio con palina per la cima Roisetta, abbiamo poi piegato a sinistra seguendo il sentierino che attraverso pratoni porta ad uscire sulla cresta a breve distanza dalla vetta, superato il tratto scistoso dell'ultimo balzo roccioso abbiamo raggiunto la cima sormontata da una croce - In vetta abbiamo atteso un miglioramento del tempo per osservare il Cervino, ma purtroppo si è schiarito solo un pochino, non a sufficienza - Siamo rientrati velocemente lungo il percorso dell'andata, con una breve puntatina alla chiesetta di Notre Dame de la Neige
Un saluto ai compagni di gita Luisanna - Ernesto e Fulvio
Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Oggi una giornata fantastica per una gita in un ambiente magnifico al cospetto del Gruppo del Monte Bianco e del Ruitor - Gita da non sottovalutare in considerazione del non notevole dislivello, in quanto lo spostamento è notevole, circa 1 ora di cammino con pochissimo dislivello (fino alla fine del lago di Arpy) - Partiti presto dal Colle san Carlo con temperatura sotto lo 0°C, brina nei prati e rivoli gelati, saliti lungo la poderale sino al lago di Arpy, adagiato in una bella pineta dai colori già autunnali, abbiamo poi seguito il sentiero 19 che costeggia il lago e raggiunge il pendio che con tre ripide risalite tra le pietraie supera le altrettante bastionate rocciose (bel sentiero gradinato, in alcuni punti sembra di essere in una scala a chiocciola) raggiungendo la bellissima conca dove sorge il lago di Pietra Rossa incastonato tra il Monte Colmet - Colle Ameran e Becca Pougnenta - Finalmente al lago siamo stati accolti dal sole, breve pausa e siamo ripartiti costeggiando il lago sulla sinistra, dopo il lago si attraversa una pietraia e si raggiunge il ripidissimo pendio sotto il Colle Ameran, che si risale con diverse svolte su terreno sabbioso e scalini - Dopo il colle abbiamo seguito il sentiero verso sinistra che risale ripido alla anticima della Becca Pougnenta, poi con un lungo traverso abbiamo raggiunto la vetta sormontata da una grande croce in legno ed in basso un altare - Dalla Becca Pougnenta il panorama è grandioso su tutto il Gruppo del Monte Bianco e sul vicino Ruitor sembrano li a pochi passi, magnifico - Oggi la visibilità era talmente buona che si potevano vedere le gru che sono state montate per lavori al rifugio Torino - Incontrato alcune persone lungo il percorso e diversi gitanti al lago di Arpy - Un saluto all'arzillo gulliveriano Enzo 41 con cui abbiamo condiviso una parte di salita, complimenti
Un saluto al compagno di gita Valter
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Oggi in considerazione delle condizioni precarie di un mio ginocchio e delle condizioni metereologiche (alla partenza da casa al mattino pioveva), decidiamo di effettuare una gita con non molto dislivello e con la possibilità durante il percorso di effettuare deviazioni di meta in base alla situazione - Arrivati a Ceresole ha appena smesso di piovere, proseguiamo sino al colle del Nivolet, parcheggiamo l'auto in corrispondenza della sbarra che chiude la strada che scende verso Pont Valsavaranche e ci incamminiamo per circa 3 Km. lungo la strada, prendiamo poi il sentiero sulla sinistra che porta al casotto del PNGP ed a Pian Borgno, nel frattempo il meteo sembra in leggero miglioramento, continuiamo lungo il sentiero con diversi sali e scendi sino a raggiungere dall'alto il vallone delle Meyes, il tempo migliora ed il ginocchio tiene, breve pausa ad ammirare il bellissimo panorama Gran Paradiso (tra le nuvole), Ciarforon, Tresenda, Becca di Monciair, Denti del Broglio, P.ta Fourà, Cima di Aroley e Gianzanaz, Grivola ed in fondo al vallone la ns. meta Poite de Mentò o Chandelly - Scendiamo nel vallone, lo attraversiamo in salita raggiungendo il pendio che porta al Colle di Manteau, risaliamo su un bel sentiero il pendio raggiungendo il colle - Il panorama si allarga sul vallone dei laghi di Gyouan, colle di Entrelor e cima di Entrelor - Dal colle andiamo verso destra e seguendo la cresta con tracce di sentiero a tratti esposto, raggiungendo la vetta sormontata da un grosso ometto - La vetta è un balcone panoramico fantastico - Rientro lungo il percorso dell'andata - Bellissima gita dal dislivello contenuto, ma dallo spostamento notevole circa 20 Km. a/r - Nessun umano lungo tutto il percorso, ottimo per la tranquillità e la vista ravvicinata con molti animali del parco Camosci - Stambecchi - Marmotte e persino un Ermellino
Un saluto al compagno di gita Dario