Chi sono
Niente è peggio dello specchio e della copula.....
Le mie gite su gulliver
Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Oggi fatta versione hard, In viola sulla cartina, che poi hard non è. Per me uno dei più bei giri della zona.
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Bella via di placca con qualche fessura da proteggere. Non propriamente plasir, la chiodatura è lunga, ma i passi più difficili sono ben protetti. Il 6a è facilmente azzerabile, il resto no. Bell'ambiente. La salita in vetta da un tocco alpinistico ed è piacevole. Sconsiglio la discesa sul versante SO, come scritto in relazione, oltre a essere quasi tutta su ripidi sfaciumi è pure pericolosa.
Cordata di vecchietti, col prof Silvano per l'occasione strappato alle muffe delle biblioteche.
Col Berlon e a sin. paretina e cresta NNE
L'ultima bizzarra sosta
La bella cresta NNE
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Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
Dopo aver salito Lupin III siamo saliti in vetta lungo la bella cresta NNE. Sono esattamente 150 m di sviluppo, che, se ci si tiene rigorosamente sul filo, permettono una piacevole arrampicata mai superiore al 2°.
Per la discesa abbiamo optato per il versante SO come consigliato sul sito del rifugio. Mal ce ne incolse. Sulla foto presente sul sito si vede la discesa di due canali di sfasciumi ( già di loro belli fetenti), il problema è che, dalla vetta, dopo aver disceso un centinaio di metri di cresta rocciosa, per raggiunger il punto dove inizia il primo canale visibile sulla foto, bisogna scendere un altro canale e fare un traverso: il tutto molto marcio, molto esposto, molto pericoloso. Sconsiglio quindi la traversata, meglio ridiscendere per la cresta NNE.
Discesa a SO - tratto pericoloso per raggiungere la sella in alto a sin.
Giudizio Complessivo :: / ***** stelle
tipo bici :: front-suspended
Senza GPS, la relazione mi ha portato a perdermi. E questa volta non credo per colpa mia. Mi pare di aver capito che dopo la discesa sotto Franconalto, appena si trova l'asfalto bisogna seguirlo, paline per Castagnola, e da qui per asfalto a Busalla. Io ho continuato a scendere su sterrato , poi dura risalita di 100 m finché non ho trovato un a strada di servizio di una linea elettrica, molto mal ridotta e invasa da alberi abbattuti, che mi ha portato dritto dentro il cantiere della TAV, in basso sulla strada della Castagnola. Poco ci manca che mi arrestano pure.
Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Siamo tornati a chiudere il giro facendo in senso orario la metà Courmayeur-Chamonix, passando dal col della Seigne. Siccome ci è parso che facendo il giro classico, in questo tratto ci fossero lunghi tratti su strada di fondovalle, abbiamo fatto tutte le varianti alte, che rendono questo tratto molto bello. Aumenta un po' l'impegno. Visto che sul sito corrono tutti un po' troppo segnerò anche i nostri tempi, che sono tempi molto contemplativi e con molte soste culinarie.
1° tappa: plan Checrouit - M. Fortin - col Chavannes - rif. Elisabetta 7h. Giunti all'alpe Arp Vielle superiore nessun bollo indica la deviazione per il M. Fortin ( bolli "9" compaiono molto avanti), comunque il sentiero è evidente e taglia a mezza costa sulla sinistra.
2° tappa: rif Elisabetta - Ville des Glaciers - col de Fours - ref. de la Croix du Bonhomme 9h. Anche qui scarse segnalazioni per il col des Fours: Giunti alla prima alpe ( Tufs) un bollo bianco-rosso sul muro e uno su di una deviazione a sin. indicano la via. Se si continua a salire lungo la strada si allunga di un bel po'.
3° tappa: Croix du Bonhomme - la Balme - Nat Borrant - ref. Trelatete - traverse C. Bernard - Contamines - Chalet du Truc - ref. du Miage 10,30h. Anche qui un problema. Dopo il ref. Trelatete un cartello di divieto fa del terrorismo psicologico in merito a un ponte crollato ( che in effetti è crollato). Giunti nella Combe d'Armancette bisogna seguire la deviazione alta, di destra per " lac d'Armancette" che permette di superare senza problemi i tre torrenti prima che confluiscano in un unico torrente insuperabile (senza ponte).
4° tappa: ref. du Miage - col de Tricot - Bionassay 4h.
5° tappa: Bionassay - col de Voza - Bellevue - funivia - Les Houches - qui, causa brutto tempo e ref Bel Lachat completo , abbiamo rinunciato alla salita al Brevent e, saliti a Merlet 1500 m circa, abbiamo seguito il sentiero balcone che porta in centro a Chamonix 6h.
Mistero glorioso: perché nessuno fa il giro in senso orario? Sicuramente un migliaio di "buon giorno" sono un bell'impegno, ma le scroscianti risate provocate nelle giapponesi dai miei "ciao" ripagano della fatica.
I francesi avranno sicuramente i loro difetti, ma sicuramente riescono a rendere la frequentazione della montagna uno sport ancora popolare: posti tappa numerosi; 38 euri mezza pensione ( tessera cai) in rifugio non lo trovi in nessuna altra parte delle alpi; una lussuosa cena a Chamonix ci è costata come un'insalata a Courmayeur.
Con la mia signora...charmant per l'occasione.
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Mai approccio alla montagna fu più incerto. A guardar le foto e a leggere i vari commenti contrastanti, son partito con le idee molto confuse e pensando di ingaggiarmi in chissaché. Invece.....
-Ho scoperto che la salita per la NE, se si fa la variante con partenza da quota 2100, è abbastanza diretta, discretamente segnalata con numerosi ometti e rari bolli gialli, per lungo tratto su buona traccia, le difficoltà alpinistiche sono assenti (due corde fisse risolvono gli unici 20 m in cui si devono usare le mani), e gli sfaciumi su cui si passa sono relativamente pochi (contrariamente a quello che sembra dalle foto).
-Un po' più ingaggiosa la discesa per la O. Nessun bollo ma ometti abbondanti che guidano sempre verso i punti più facili. su cui bisogna però usare le mani. Facilmente individuabile anche la scorciatoia bassa ( che permette di evitare il giro eterno verso il colle Raye Chevrere) grazie a due ometti giganti posti nel punto in cui iniziano i salti di roccia. Poi tanti ometti posizionati astutamente evitano le difficoltà.
Nessuno in giro per la valle.
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
tipo bici :: front-suspended
Per i miei gusti gita al top: salita su asfalto, discesa di ampio respiro senza difficoltà tecniche, in mezzo a bei boschi. La carta Fraternali è molto precisa e non mi sono mai perso.
Questa volta sono salito al Melogno via Calice e Carbuta, per me già una bella impresa. Rispetto alla classica statale, qualche strappo un p'o più ripido ma traffico zero e ambiente più selvatico.
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Inutile dire che il giro a me piace molto. Lo sviluppo è discreto ma non ci sono mai strappi veramente duri. Si può fare anche senza avere grandi gambe. Piacevole sorpresa i lunghi tratti asfaltati da poco. Dopo Borgo Adorno invece qualche Km con fondo veramente mal messo, ma si può evitare come descritto in relazione, anche se esteticamente si perde.
Nonostante la caldazza di questo periodo, se si ha l'accortezza di chiudere entro mezzogiorno, si viaggia quasi al fresco.
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Giro molto bello e molto tranquillo. Non ci sono mai strappi duri. Da Tiglieto a Rossiglione ci sono altri 200 m di salita che non ti aspetti. Dal Faiallo a Urbe asfalto terribile, fare attenzione, per il resto buono. Sono partito da Ovada,così i km sono 76.
Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Se non c'avete la gamba, la Bocchetta potete farla come il sottoscritto......al contrario. Così facendo le pendenze sono "ferroviarie", ma il giro rimane molto bello lo stesso. Per la precisione io son partito da Serravalle via Gavi e rientro per i Giovi. 77 Km tranquilli