Le mie gite su gulliver
Sciabilità :: / ***** stelle
quota neve m :: 2400
Dopo aver consultato le previsioni de "ilmeteo.it" e del sito della regione Valle d'Aosta ed aver visto che entrambi davano tempo accettabile per la mattinata di sabato, siamo partiti con l'intenzione di fare il Gran Paradiso in giornata. Alla partenza le condizioni non erano fantastiche ma comunque accettabili e poi, in fin dei conti, la scienza diceva che sarebbero migliorate... A farci coraggio altri tre sprovveduti che ci sorpassano (di questi uno getterà la spugna prima ancora del rifugio). Il sentiero estivo, tornante dopo tornante, ci offre la possibilità di apprezzare il panorama, non fosse per la nebbia che riesce addirittura a nasconderci (pur sentendone le voci) la vista degli altri due scialpinisti: eppure le previsioni dicono che migliorerà... A 2550 riusciamo a rivederli: si stanno mettendo gli sci, li copiamo e anche noi facciamo lo stesso. Iniziamo a salire verso il rifugio e per poco non ce lo perdiamo per colpa del nebbione. Lo superiamo sicuri di bucare da un momento all'altro e solo per scrupolo chiediamo a tre voci che stanno arrivando (i corpi si materializzano solo quando sono a qualche metro da noi) com'è più in su: la loro risposta ci lascia perplessi, sono arrivati alla schieena d'asino e poi hanno girato i tacchi, anzi gli alza-tacchi, e sono scesi perché sopra è ancora peggio... Solo in questo istante la nostra fiducia nel meteo inizia a vacillare, decidiamo di deporre le armi e scendere: dai 2300 la pioggia ci accompagna...
Comunque per correttezza dobbiamo ammettere che dalle 12.30 alle 12.30 e 16 secondii un raggio di sole è uscito.
Sciabilità :: **** / ***** stelle
neve (parte superiore gita) :: primaverile/firn
neve (parte inferiore gita) :: primaverile/firn
quota neve m :: 2300
Partiti dal Vittorio Emanuele alle 5 del mattino con ottimo rigelo. Arrivati in cima alle 9 insieme ad altre 150 - 200 persone. In discesa neve dura per i primi 300 metri, buona fino a 3000, polentone sciabile fino al rifugio. Di lì in giù ci si arrabatta fino a 2300 e poi è meglio caricarsi gli sci a spalla evitando il canalone che inizia a sfondare sul torrente in più punti.
Saluti ai compagni di gita, con un occhio particolare a Laura per la sua perseveranza...
PS Per Laura: lascia stare le Red Bull... tanto non funzionano ;-)
Sciabilità :: ** / ***** stelle
neve (parte superiore gita) :: primaverile/firn
neve (parte inferiore gita) :: primaverile/firn
quota neve m :: 2300
Pur essendo partiti da Pont alle 5.20 non siamo riusciti a goderci una grande sciata. Alla partenza 8 gradi e nullo rigelo notturno. Al Vittorio Emanuele la neve cominciava ad avere una parvenza di consistenza. Lasciati gli sci a 170 metri dalla cima, abbiamo preferito fare a piedi questo tratto non sentendoci sicuri. In cima 4 gradi. Discesa di conseguenza, provato a cervare neve migliore sul pendio verso il colle del Gran Paradiso ma niente da fare. Comunquue un bellissimo panorama sulla processione al Gran Paradiso.
Saluti a ilcoppione: mi hanno visto stravolto e non si sono messi a ridere :-) capita a tutti una giornata veeeramente no.
PS Il giorno dopo abbiamo fatto il Granpa ed è stata tutta un'altra storia...
Sciabilità :: *** / ***** stelle
osservazioni :: visto cadere valanghe a pera
neve (parte superiore gita) :: primaverile/firn
neve (parte inferiore gita) :: primaverile/firn
quota neve m :: 2200
Gita fatta con la sezione Geat del Cai di Torino. Alla partenza alle 6.15 dal rifugio c'erano 4 gradi!
Non mi sento di associarmi al gudizio dell'ottimista Laura3841: veramente bello è stato solo il primo ripido pendio, quindi circa 200 metri. Da lì al colle del Mont Gelè, sebbene la neve fosse perfetta, l'assenza totale di visibilità ci ha impedito di godercela. Dal colle al Pian della Sabla è tornata la visibilità ma la neve era solamente un gran polentone, da lì al rifugio ed oltre di nuovo neve primaverile ma con ottimo fondo.
Sciabilità :: *** / ***** stelle
osservazioni :: visto cadere valanghe a pera
neve (parte superiore gita) :: primaverile/firn
neve (parte inferiore gita) :: primaverile/firn
quota neve m :: 2200
Saliti al rifugio crete seche per fare il giorno successivo il Mont Gele abbiamo voluto salire al Bivacco e vederne le condizioni: forse peggiori di tre anni fa. Se però la scorsa volta la natura ne aveva la colpa (molti insetti morti sulle brande ed in giro per il locale) questa volta il merito è solamente di qualche "allpinista" cafone. Abbiamo trovato della pasta cotta sparsa per il pavimento ed altra immondizia, non può essere stato alcun animale (se non su due piedi) a fare ciò, dato che la porta era ben chiusa con una sorta di chiavistello.
Visto il pendio sotto il bivacco ancora carico slavinare parzialmente. Comunque buon fondo lungo i 200 metri tra bivacco e rifugio.
Interno del Bivacco Spataro
Sciabilità :: ***** / ***** stelle
osservazioni :: nulla di rilevante
neve (parte superiore gita) :: primaverile/firn
neve (parte inferiore gita) :: primaverile/firn
quota neve m :: 2000
Saliti con la prima funivia da Cervinia. Dopo essere saliti sul Breithorn Occidentale abbiamo deciso di scendere tenendoci sulla sinistra ed attraversare la fascia rocciosa che scende dalla cima, qui abbiamo puntato verso la sella tra i due Breithorn e di lì fino in vetta.
Cornici da paura!
PS Ottima traccia in cresta tra le due vette ma noi, senza ramponi, non ce la siamo sentita.
Sciabilità :: **** / ***** stelle
osservazioni :: visto valanghe lastroni esistenti
neve (parte superiore gita) :: recente umida/pesante
quota neve m :: 1500
Saliti da Plateau Rosà. Sul pianoro dei Breithorn sembrava di essere sul lungomare di Rimini: un viavai di gente continuo in tutte le direzioni. Gente che saliva dal Piccolo Cervino verso il Breithorn ancora dopo le due e mezza. Certo non si può dire fossimo soli... Comunque bellisiimo come sempre.
Un solo buco lungo tutto il percorso sulla sinistra del tracciato appena la salita inizia ad impennarsi.
Utili i coltelli. Si arriva in cima con gli sci ai piedi.
Sciabilità :: *** / ***** stelle
osservazioni :: nulla di rilevante
neve (parte superiore gita) :: crosta rigelo non portante
neve (parte inferiore gita) :: crosta rigelo non portante
note su accesso stradale :: Sci ai piedi dalla macchina.
quota neve m :: 1800
Saliti al rifugio Chabod ieri pomeriggio sotto una dicreta nevicata. Partiti stamattina alle 6.30 nella nebbia fino a 3200 metri, poi cielo azzurro ma vento molto forte a raffiche. Crepacci tutti chiusi, visto soo un buco in corrispondenza della crepaccia terminale. Scesi al Vittorio Emanuele su crostaccia dalla cima fino al rifugio. Di qui giu fino al parcheggio di Pont con gli sci ai piedi.
Consiglio il rifugio Chabod per la gentilezza e l'ospitalità, nonchè per l'abbondanza della cena e della colazione.
Poco sotto la vetta dove si posano gli sci.
Sciabilità :: ** / ***** stelle
neve (parte superiore gita) :: recente leggera/asciutta
neve (parte inferiore gita) :: recente umida/pesante
quota neve m :: 2000
Arrivati solo fino alla base del canalone che porta in cresta, lì deciso di abbandonare la salita e scendere nella nebbia fino al rifugio. Troppa neve e troppo brutto tempo. Visto cadere neve polverosa lungo i canali sulla destra del canale di salita.
Sciabilità :: ***** / ***** stelle
quota neve m :: 2000
Giro di quattro giorni fantastico!
Condizioni della neve di tutti i tipi durante l'intero raid. Prestare attenzione al ripido canalone che porta al pianoro sotto al rif. Nacamuli. Il ghiacciaio di Otemma è mooooolto lungo, quindi assicurarsi di avere gli sci ben sciolinati e la neve dura altrimenti sono 8 Km di spinta.
Alla fine del ghiacciaio si trova un piccolo sbarramento: superarlo a destra o a sinistra e proseguire lungo la gola fino a 2200 e poi risalire sulla destra i pendii in direzione del rif.
Grazie a tutti i compagni di gita: Bubbola, Walter, Flavio, Gianni, Laura e Giulio.