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Le mie gite su gulliver

Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Partito presto e preso tutto il sole della giornata per salire una cima che avevo dimenticato così dopo il Funs sono risalito dalla parte opposta per la cima di Valscura. Rimangono solo un paio di nevai sotto il colletto ma ben tracciati quindi nessun problema.
Incontrato diverse persone sull'itinerario ma nessun "bestio"...strano.

Il Funs dal lago Malinvern

Claus, Lausa e Tavels dalla cima del Funs

Funs e Malinvern dalla cima di Valscura

Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Causa una notte infuocata partito alle 5,30 dai prati del Vallone, salito come descrizione prima la testa del Ferro e poi quella delle Garbe con ritorno per la mulattiera delle Garbe di Stau. Pochi i nevai rimasti e praticamente tutti evitabili, nuvolaglie e vento freddo in cima (buono questo!). Un bel gruppo di stambecchi al colle di Panieris.

Spunta la testa del Ferro

Dalla testa del Ferro vicinissima la testa di Panieris (più bassa)

Abitanti del posto

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Giudizio Complessivo :: *** / ***** stelle
Effettivamente salire per le piste da sci non è una gran cosa, però quando si è in quota lo scenario è bello...nonostante il gran caldo di oggi (2 litri d'acqua e alle 10 l'avevo già finita). Non sono salito per il sentiero perchè dalla fronte del rock glacier c'è ancora un gran nevaio che lo copre completamente, per cui toccata la tete de la Cabane sono salito per le piste fino alla cime de Sistron e poi per cresta ho raggiunto il saint Sauveur. In discesa con tante piste a disposizione (dovunque si scenda va bene, si arriva sempre a Isola 2000) ho scelto quella che passa nei pressi della tete de Pelevos che così è diventata la quarta cima di oggi.
Stranamente nessuno in giro, soltanto qualche camoscio.

Dalla Lombarda, nebbie nel vallone di s.Anna

Pignals dalla tete de Cabane

Cima del saint Sauveur

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Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Salito e sceso dal vallone Aver ripetendo questa bella cima dopo una quindicina d'anni. Per evitare i nevai (molli) sotto il colle d'Aver sono salito verso destra dopo il lago superiore per un bel pendio-canale fino alla base della pietraia che comunque si sale bene dato che è composta da blocchi abbastanza grandi. Nessuno in vetta ma un mare di gente nel vallone di riofreddo con auto parcheggiate ovunque.

La cima in vista

Svolta a destra prima del colle

La vicina Maladecia dalla vetta

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Giudizio Complessivo :: ***** / ***** stelle
Concatenato tutte e sei le cime del vallone Pianard salendo prima il m.Garbella poi dopo aver percorso tutta la costa salito in sequenza il m. Pianard, la rocca d'Orel e il m. Bussaia. Tornato alla rocca sono sceso per la cresta Est (quasi tutta erbosa) toccando la cima del bric dell'Omo e il m. Croce per tornare a Palanfrè scendendo al centro del vallone e sbucando proprio dal parcheggio. Bello e lungo giro, abbastanza faticoso per i continui munta e cala, facile ma da prestare attenzione sul sentierino per il m. Garbella spece se bagnato come stamattina. Non c'è più neve in nessun punto del percorso, incontrato solo un trio di stambecchi sul Bussaia. Il giro così fatto comporta un disl+ tra i 1400 e i 1450 metri.

Arrivando al Garbella

Dal Garbella verso rocca d'Orel

Dalla rocca d'Orel la cresta verso il Bussaia

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Giudizio Complessivo :: *** / ***** stelle
Stamattina la Patanua era vestita...di ghiaccio per la forte grandinata di ieri sera. Sono arrivato fin sotto le rocce aspettando altre persone (almeno venti) per vedere un po'...Niente da fare, i passaggi obbligati expo Ovest avevano 4 dita di pallini pressati, troppo pericoloso, forse chi è salito dopo le 12 ce l'ha fatta. Naturalmente tutti i furbi tra le 9,30 e le 10,30 come me non avevano i ramponi. Ci sarà da ritornare visto che per me era una prima volta su questa cima più che frequentata.
Altro che salire anche la Lunella...Mannaggia!

Palon e Rocciamelone

Sembra neve, ma non è...

Lunella...peggio ancora

Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Fatto circa mezzo il giro descritto salendo dal bivio per i casolari Soleglio Bue direttamente al colle delle Basse (sentierino da quota 2110 dall'ultima stalla) cominciando con il m. Piutas e poi per cresta le altre cime fino a rocca La Verde per circa 1100 m.D+
Nota: la quota 2539 è talmente bella e isolata dalle cime circostanti che meriterebbe un nome e una "promozione" a monte. Per me un nome ce l'ha ma è una cosa personale e quindi...
Neve poca e solo vicino ai colli e colletti, comunque facilmente aggirabile, giornata soleggiata ma in quota per niente calda, causa un venticello da definire fresco...

il Piutas dal colle delle Basse

la bella quota 2539 appena scesa

Arriecco il Boscasso...

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Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Sempre lo stesso vizietto di cercare vecchi sentieri poco frequentati...questo mi ha portato con facilità sulla vetta del Ruissas dove ero già salito anche con le racchette ma dal lato opposto. Nel frattempo ho messo in saccoccia il m. Barsi che mancava all'appello e sono tornato anche su rocca Narbena e sul m. Chirlè.
Nel complesso gita facile ma abbastanza faticosa...l'alternativa è coricarsi al sole in spiaggia. Naaaa...

Rocca Narbena dal m. Barsi

Panorama dai pascoli del m. Chirlè

L'entrata delle Porte di Roma

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Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
Mi sono limitato al solo monte Nebius partendo presto per evitare i temporali. Scelta azzeccata con nuvoloni che salivano già dal colle di Neraissa ma cima al sole con belle aperture. Neve solo più a cumuli quasi tutti evitabili da quota 2500 in su e a scendere verso il colle Moura delle Vinche, da cui sono sceso per completare un bell'anello. Nessuna difficoltà sulla cresta di salita, solo alcuni sfasciumi fastidiosi nella prima parte. Tanti camosci, nessun umano in vista.

Dal colle di Neraissa marca male

Invece, ecco il sole in vetta

Verso la Meja

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Giudizio Complessivo :: **** / ***** stelle
A parte il tratto su strada, gita per selvatici e amatori del ripido. Salito a punta Chistafort come da relazione, ho poi continuato fino alla punta del Limbo per scendere al passo omonimo e tornare alla spianata dell'Enel dalla parte opposta del rio Chistafort ma non trovando nessun sentiero come segnato sulla carta dell'IGC, tranne alcuni tornanti poco sopra la stazione di pompaggio.
Stambecchi a go-go, veramente tantissimi e caldo afoso senza nemmeno una bava di vento...in salita è stata dura.