Dal posteggio P3 (2000 m circa) si seguono le indicazioni per l’alpe Dosdè o in alternativa dal posteggio precedente quelle per Baita Angeloga o in entrambe i casi per il Rif Federico. Dal P3 su comoda sterrata x trenta minuti poi per pascoli pianeggianti seguendo le indicazioni per il bivacco Caldarini, giunti sotto la bastionata che lo sostiene svoltare a destra nella Val Cantone di Dosdè. Pianeggiante prima e pietroso poi, il sentiero sale sul lato destro della valle faccia a monte superando un tratto di corsi d’acqua e arrivando ad una morena che precede un lungo taglio su detriti. Si prosegue ancora su nevai in stagione primaverile o sentiero bollato in stagione avanzata tra rocce lisciate dai ghiacciai per arrivare al Passo di Dosdè dove sorge l’omonimo Bivacco (2824 m).
Dalla capanna Dosdè si risale il dosso alle sue spalle in direzione ovest e successivamente un ripido crinale di sfasciumi fino a 30 metri della quota 3056. Senza arrivare in cima un ometto di pietre evidenzia il punto dove sportarsi sul ripido versante sud e per mezzo di cengette arrivare ad un secondo ometto. Scendere 5/6 metri di un facile canalino ma gia abbastanza esposto , per riprendere poi in piano una sottile cengia rocciosa , facile , ma etremamente esposta in un passaggio. Da qui ancora su cengetta si arriva ad un muretto di roccia di pochi metri (II) , superato il quale si riprende la comoda e ampia cresta. Dopo un tratto in cui la cresta si restringe un poco , si aggira a sinistra la punta quotata 3140 e si arriva nella parte superiore caratterizzata da rocce spianate e levigate alternate a sfasciumi.
Subito non è chiaro quale sia la cima , per esserne certi bisogna proseguire fino a incrociare la dorsale che arriva da nord affacciata agli abissi del versante svizzero. Piegare in cresta a sinistra prestando attenzione alle cornici e raggiungere la vetta principale (omino di pietre) e successivamente a scelta la vicina punta sud. Volendo si può anche andare a toccare la cima nord prima di ridiscendere per un breve tratto sui propri passi. Raggiungere una pianeggiante selletta dove bisogna iniziare a tenersi a sinistra affacciandosi su quello che resta del ghiacciaio ovest di Val Viola. Stare il più centralmente possibile e scendere un tratto ripido e di misto , anche se è possibile a dire il vero scendere da diversi punti. Inoltrarsi nella conca glaciale obliquando a destra e costeggiando una costola nevosa prima e rocciosa poi, per scavalcarla dove risulta più semplice. Scese alcune roccette si compie un semicerchio a sinistra che per mezzo di ampie cenge di pietraie miste a nevai porta alla morena tra la cima Saoseo e la punta Dugurale che scende nella Val Cantone di Dosdè chiudendo così l’anello.
- Cartografia:
- Carta Kompass N° 96 Bormio-Livigno 1:50000
- Bibliografia:
- Caì-Tci (Alpi Retiche)