Alpinismo

Sasso Nero o Schwarzenstein dalla Valle Aurina

Descrizione

Gite 3

Mappa e Tracce 1

Foto e Video 8

05/08/2020 | melian | Dal parcheggio si vede il rifugio

05/08/2020 | melian | Il primo tratto della salita verso il Sasso nero

Dettagli

Dislivello (m): 1900
Quota partenza (m): 1470
Quota max/vetta (m): 3368
Esposizione: Varie
Grado: F

Località di partenza

Stallila

Punti d'appoggio

rifugio vittorio veneto al sassonero

Note

salita con forte dislivello. possibilità di pernottare al bel rifugio Vittorio Veneto sulla cresta di Riotorbo e salire la mattina presto alla cima. Richiede attenzione l'ultimo tratto prima di arrivare al rifugio che traversa ripidi nevai e tratti attrezzati.
rifugio costruito nel 2017 in sostituzione di quello storico, collocato qualche decina di metri più sotto, su un promontorio roccioso divenuto instabile.
Altre salite: dal rifugio si possono raggiungere la Cima Ovest di Floite, il monte Lovello o il Gross Morchner.

Avvicinamento

all'ingresso del paese di san Giovanni, girare a sinistra seguendo le indicazioni per la malga Stallila (ristoro), dove si parcheggia (quota 1430 m circa). La strada è piuttosto stretta.

Descrizione

Dal parcheggio si segue quindi la strada interpoderale che porta alla malga Daimer (quota 1872).
Sulla sinistra si stacca il sentiero n.23 che a tornanti si inoltra nella valle, incrociando l’alta via Stabeler (paline) verso quota 2500.

Si prosegue sul sentiero evidente e ben segnato fino al bivio con la vecchia ferrata del Camino, chiusa per caduta sassi: c’è un cartello di divieto di accesso evidente.
Si segue quindi la traccia verso sinistra per la via del ghiacciaio; su terreno morenico e pietraia si attraversa un lago glaciale fino a mettere piede sul ghiacciaio.

Si sale tenendosi al centro del vallone fin verso quota 2630, quando si comincia a obliquare verso destra per raggiungere la parte superiore di un banco roccioso, sul quale si sviluppa il tratto attrezzato, che sale sempre verso la destra del vallone. Non ci sono segnavia in questo tratto: orientamento difficilissimo senza traccia e con poca visibilità.

Si incontrano i primi fittoni, ormai usciti dalla loro sede; seguono altri cavi metallici e qualche staffa che consentono di raggiungere lo sperone sul quale sorge il rifugio. Terminata la parte attrezzata, si riprende l’ultimo tratto di sentiero che con diverse serpentine (ometti e segnavia) raggiunge infine il rifugio Vittorio Veneto.

Dal rifugio la vetta è raggiungibile in circa ore 1 di facile ghiacciaio. Panorama vastissimo